domenica 21 febbraio 2010

Nidi.


Sarebbe tempo di silenzio, invece chiacchiero molto. Ciarlo, starnazzo, scassoilcazzo. Parlo troppo. Perché sono agitata, isterica, furiosa, scossa, incredula, felice, impaurita. Ok. Intanto è morto il cellulare e così posson tacere gli sms. Poi è sufficiente chiudere il portatile e si dà un taglio al resto delle parole. Quasi tutte inutili. Che troppo si mescola e accade e volge al termine e comincia e cadono vecchi abiti e si teme di esser nudi, la sensazione è quella e allora si raccolgono stracci sporchi che ci insozzano, un po' si corre allo scoperto un po' ci si nasconde dietro ai cespugli, come un ridicolo film muto. Come aver perso il filo rosso e invece no. Solo che a volte inciampo in qualche filo altrui, a volte la presa non è salda e mi scivola il gomitolo, così dopo devo perder tempo a sciogliere nodiccioli e parrucche e districarmi da trame che non mi appartengono. Prendo una o, la tendo e la allungo, si stringe e si chiude, il nodo sparisce e mi accoccolo nel nido. Quieta.