Punto Raccolta Sedie.


Specchio 25x25 pastiglia e colore, MeAsAChair

Questo post nasce da una sedia in bilico e una collezione di immagini di sedie nel vecchio blog di Stima di danno.  Credevo che avrei esaurito l'argomento, invece dopo tutto il materiale prodotto e raccolto il gioco continua.

Perché sentirsi sedia e non tavolo o pensile o lampadario? Non so. E' solo dovuto all'aver incontrato chi collezionava sedie e non porte? Non so. La sedia, o l'incontro, ha fatto nascere idee e poi "cose".

La sedia ha gambe, schiena, corpo. E' declinabile in infiniti stili. A volte è nido, ha braccia che avvolgono. Accoglie la stanchezza, rende possibile il relax. A volte è zoppa, malandata, ribaltata. A volte sta a gambe all'aria. Le sedie, le poltrone, gli sgabelli. Nascondersi o mostrarsi in un'immagine di sedia.

Le sedie poi, per quanto abbiano una certa personalità, sono l'esatto contrario delle persone. Una sedia acquista grande valore nel momento che si presenta accompagnata da almeno tre altre sedie identiche! L'unicità, nel mondo delle sedie è solo sintomo di eccentricità o ancora peggio, di indigenza. Le sedie diverse, scompagnate, richiamano immediatamente un senso di disordine, disuguaglianza, disparità. Una sedia orfana perun arredatore avrà scarso valore in quanto unica,a meno che non sia un pezzo d'arte.

Insomma. Sulle sedie sto ancora filosofeggiando, mi trovo a riempirne fogli, a disegnarle sugli oggetti, a cercare parole a cui accompagnarle. A volte, ultimamente, le raccolgo, e le altero.

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