domenica 7 ottobre 2012

Forra.


Scatola, pastiglia e colore 

Vie du Bohéme, mi sono ritirata a villa villacolle. Poco mangiare, niente rete, libri più per giustificarmi che per altro. Dovrei studiare, prepararmi, fare. Potrei farci rientrare tutto. Invece ho lasciato da parte le teorie. Colori, pennelli, cacciaviti. Ho ritrovato un tempo strano, senza la connessione costante; silenzioso, dilatato, quasi da sperperare. Diventa un tempo intimo, segreto, lontano dalle condivisioni. Non ci son vuoti, aspettative, assenze, attese, nel fare. Ho preso in mano le cose che voglio veder progredire. Ho voglia di portare a termine. Sono andata per stare lontana da tutto e invece ho ricevuto inviti. E visite, improvvise e disparate. Sul tavolo accumulo di materiali, si affollano barattoli, scatole, scatoline, scatolette per pranzo e per cena. Caffè solubile, assenza di dolciumi. Qualcosa funziona, qualcosa non convince. Una fugace connessione al wifi passeggiando per strada regala aggiornamenti inutili e ansie incomprensibili. Non capisco, rientro. A villa villacolle ho dormito nonostante le zanzare prima e il fornelletto poi. Mi sono svegliata in piena notte, ma senza web il mondo è rimasto fuori e mi sono riaddormentata senza le consuete giratine online. Ho sognato? Non so, forse. Non ci sono stati fantasmi, il cuscino sgombro e soltanto mio non mi ha parlato di sogni altri, non mi son chiesta in quali mondi fossero i pensieri che si sono appoggiati lì. Questa mattina il cielo era grigio e mi sono accorta di non avere colazione. Poco male. Ho lucidato la cera, preparato un colore pastello. Ho pensato a cosa sia il mio e dove cominci il nostro. Mi sono chiesta oggi cosa sia mio e se io abbia qualcosa che sia rimasto nostro dopo la separazione dalle persone con cui l'ho condiviso. Non ho trovato niente che non sia solo mio. Nostri sono solo i ricordi. E penso a quelle parole che dimentico sempre, quelle di Hikmet che dicono "non ti abbandoneró mai quando potró abbandonarti sempre" o una cosa simile che non son mai riuscita a fermare. Sento di nuovo le parole Stai con me. Non esistono più cose nostre al di fuori di quelle che si fanno insieme. Appena fatte son già solo un ricordo. Per quello è tanto importante il desiderio, ascoltarlo. Perchè ci muove verso chi vogliamo che sia con noi a fare un nostro. Mentre stendo il giallo pastello penso alle tante cose che ho tenuto del mio passato. Non le condivido più materialmente con chi me le ha passate ma fanno parte di me. Questo credo che sia separarsi.

1 commento:

  1. Magari provo a portari io i dolci quando ci si rivede...

    isa

    RispondiElimina