sabato 6 ottobre 2012

Tamanontama.




...E gira e frulla
Per i vecchi non c'è nulla
Per i vecchi c'è la culla 
per poterli addormentà
E gira e frulla 
l'amore è una follia
Ti darei la vita mia 
per poterti accontentar...

Distribuzioni di frequenza, web marketing, yeld management, religione dei consumi e mille altri input che mi sembra di non afferrare. Intolleranza, rabbie, ghigni e sarcasmo, supponenza e sussiego. Onnipotenza. Ma anche delusione, scoramento, incredulità e precarietà generale. In più documenti da rinnovare, valigie, spedire email, duplicare file, sgattaiolare e glissare rapporti, allontanare i contatti, sottrarsi al confronto e al rischio. Come un paguro, sì. Non una chiocciola, viscida e molle. Un paguro. Con eleganti zampine da ballerina classica. Sogno male, mi sveglio acciaccata e senza memoria, quando dormo. Riascolto parole nella mia testa che mi fanno sorridere. Inciampo sulle incognite, mi spiazzano le variabili. Lascio ad altri i petali da sfogliare, che riescon meglio di me. Tiro una riga e annullo la pagina come si fa con i registri. Che resti lì, leggibile, visibile, vuota. Io so cosa ho fatto, adesso so cosa ho da fare. Ho molti libri da leggere, pagine da studiare, film arretrati. Abbasso il capino, tiro dentro le zampine. Non posso permettermi altro, adesso.

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