sabato 28 luglio 2012

Occhi.






No, niente puó sostituire lo sguardo. E la danza che gli occhi intrecciano con altri occhi e i movimenti delle mani sulla musica di parole che magari non vorrebbero dir nulla. Con gli occhi chiusi ascolto, nel buio del salotto. Fuori l'aria è torrida e risuona il canto di cicale. Pigramente abdico a tutti gli impegni. I devo si diluiscono in dovrei e resto sul divano in attesa di una cena tra amici. Penso. Cerco. Ho fatto un sogno. Ho fatto un sogno e me lo ricordo. Ho un'immagine, piccola. Rimugino, razzolo, ritrovo la parolina magica: separazione. Sospiro pensando a inutili nascite che non trovano uno svezzamento, all'immobilità, all'esser di legno e al farsi liquidi per prendere nuove forme. Su una copertina azzurra si guardano Amore e Psiche. Io penso ai miei squilibrii e ai miei scompensi, ai miei lucchetti, alle cassaforti e agli scrigni lasciati incustoditi, spalancati e scordati così. Penso a una donna, e a un uomo. Che tutto, sempre, coinvolge una donna e un uomo. Penso a un viaggio, a una vela. Vorrei trovare quel filo, in quella piccola immagine, di nuovo, raccontare ancora il viaggio che è sempre stato il solito e sempre diverso. È necessario ricominciare tutto, magari da tre come in quel film in cui Troisi diceva a Robertino Salvati! Jesc a sto museo! Vai a rubbà! Tuocc e'femmene! Che sì, si ricomincia ma mai da zero. Diciamo che intanto, se il principio vien sempre da un uomo e una donna, ricominceró da quella donna, che si è un po' persa, un po' chiusa e un po' castrata e sta annegando in un delirio da dissociata scassacazzo e sputasentenze come una vecchia acida.

2 commenti:

  1. S'ha bisogno di cazzeggiare, cara...Io tra una settimana vado in montagna ma intanto son libera, te che fai?

    RispondiElimina
  2. un delirio da dissociata scassacazzo e sputasentenze come una vecchia acida.

    Solo per il finale ti darei un premio :D

    RispondiElimina