domenica 19 febbraio 2012

Separazioni.




E' proprio vero, ci son cose che si fanno proprie e sono come l'andare in bicicletta, ci son cose che non solo non sono acquisite mai, ma anzi vanno rinnovate sempre, vanno create ancora e ancora, anche ogni giorno, anche più volte al giorno. Da tempo non scrivo, non pubblico, sto su Tumblr a rimpallare materiali preconfezionati o foto silenziose prese in giornate significative. Parole, quasi nessuna. A malapena leggo, con fatica, mi tiene immobile un'apatia perdente e pregna degli umori fetidi della paura. Fatico a separarmi, a nascer nuova. Mi guardo intorno e mi sembra di vivere un mondo capovolto, guardo al passato ormai secco, non vedo futuro perché non scorgo trasformazioni, soltanto cambiamenti. I sogni si ripetono, sempre identici, faticosi, snervanti, ad incalzare una frattura, un distacco, un parto risolutivo. 

5 commenti:

  1. Come dice Marquez..bisogna imparare a partorirsi da soli...anche se sn un po' contrariata perchè nn c'è una data di scadenza tipo i 9 mesi per rinascere... a volte c'è da aspettare molto di più..

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  2. Cara amica, non c'è crescita senza fatica, non c'è nascita, non c'è ricerca. Come mi ricordi tu, il superamento dei limiti è nella crisi, che poi non è altro che la scissione da sé, da quel sé che ci sentiamo addosso pesante e limitante. Le trasformazioni sono lente e si vedono solo una volta avvenute, mai nel loro farsi....

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  3. come ti capisco...però tu guarda avanti...sempre!!! il passato alle volte è solo più bello perchè è idealizzato...

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Ogni cambiamento è una trasformazione...solo che non è quella che ci aspettavamo.
    Inutile: ciò che deve accadere, accade.

    Non ci conosciamo, ma sono certa che le parole torneranno...e non vedo l'ora di ascoltarle :)

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