domenica 8 gennaio 2012
Melma.
Cazzeggio, leggo in rete, mi soffermo su un articolo. La violenza sulle donne ritorna, sempre, crescono i numeri delle vittime, si chiedono gesti concreti, si chiede agli uomini di scendere in piazza. Ripenso a una frase che ho scritto giorni fa. Le donne scendono in piazza e poi vanno a letto con l'assassino. La ribalto e penso Gli uomini scendono in piazza e poi ti danno una coltellata. E' proprio così? Non credo. Però forse molti scendono in piazza ma poi dicono Anche io potrei dare una coltellata. Anche questa cosa, quante volte ci tocca leggerla. Fa parte della nostra cultura. Dalla favola bella di Amore e Psiche han distorto tutto e nei secoli quell'amore si è trasformato fino ad arrivare addirittura ai vampiri! Hanno piantato un paletto nella natura umana spaccandola in due e relegando una parte "al male". L'irrazionale, come si suol dire, dove ti porta ti porta sbaglierai. Quindi se trovi un innamorato, è ovvio che sarete infelicissimi, deve essere così, perché siamo nati per soffrire, siamo nati macchiati dal peccato originale. Abbiamo dentro il male. Io ti amo e sono un mostro è la perfetta sintesi di questo, l'emblema della dissociazione totale. Nanni Moretti forse ci crede, visto che chiude così Bianca, ma io no. Che se sei un mostro, non ami. Che se mi ami, non ti passa nemmeno per il capo di alzare un dito. Sembrano cose così elementari, secondo me si hanno già chiare all'asilo, possibile che uno debba stare ancora a ripetersele tipo mantra perché in giro c'è chi mette in dubbio queste semplici basi? Che rottura di palle. Intanto che spilluzzico e penso scambio anche lettere virtuali con donne belle e parlando ci scambiamo racconti, ricordi, esperienze. Qualcuno porta cicatrici indelebili, chi sulla pelle chi dove non esistono punti di sutura che tengano. Prendono forma in questi scambi pudichi mostri più o meno delineati. Aleggiano spauracchi e fantasmi, chiacchieriamo amabilmente di chi ti cancella per rabbia, di chi lo fa con noncuranza, di chi sorridendo ti regala stilettate che ti lasciano morta dentro. Annullamenti, un secondo prima ci sei e stai parlando con qualcuno che ti vede, un secondo dopo ti accorgi che quella persona non è in rapporto con te, ti ha fatto sparire. Ad avere antenne vibranti certi colpi capisci da dove arrivano, se invece guardi intorno con gli occhietti ciechi della ragione rischi di continuare ad andare avanti a infilzarti sempre sulla stessa lancia solo perché razionalmente o culturalmente, si deve. Perché accanto hai una persona che Poverina, ha sofferto molto. Una persona che Poverina, io posso aiutarla. Se hai le antenne vibranti e anche una buona dose di voglia di salvarti, un vibrante vaffanculo ti farà saltar via alla velocità di un grillo, o guizzare come un'anguilla.
A volte da certe minuscole crepe si intravedono mondi più vasti. Eppure qualcuno non si spinge oltre e continua a guardare la crepa magari infiorettando la cosa di disquisizioni sul proprio capire l'intonaco, mentre tu stai vedendo oltre un panorama esteso e tutto quello che certi muri celano. L'invisibile a volte si rivela ma spesso per mancanza di strumenti o di coraggio si corre ai ripari creando una nebbia densa. Mi capita a volte di leggere cose amorfe, dove si parla di qualcosa citando tante fonti, alcune in contrapposizione e leggendo leggendo vedi che non arrivi da nessuna parte, elencati i diversi punti di vista ci si limita a trovar del buono in tutto, come se tutto fosse riscattabile, come se questo fosse positivo, e sano. Qualche post fa ho preso spunto da uno stimolo esterno, uno dei tanti trampolini, e ho fatto un tuffo "nel mio", cercando dove sarei andata a parare. Sono nuotate che non ci allontanano dai propri stagni, ognuno può solo sguazzare secondo le proprie pinne, il proprio spazio, il proprio allenamento e soprattutto nel proprio passato. E così c'è chi ha l'oceano di fronte e chi un acquario ma certi spazi non sono condivisibili. Sono gli altri che ti mostrano il trampolino. O che ti fanno pinzetta o ti danno uno spintone. Ma dove cadi, è la tua acqua. In ogni caso, quindi, a ognuno il suo brodo. E così mi son fatta la mia sguazzatina, lasciati gli altri fuori, pensando a uomini e donne che si relazionano, che hanno un rapporto che è identità. I miei rapporti han fatto la mia identità. Le mie scelte. Le crepe in cui ho cacciato gli occhi per vedere meglio, le nebbie che ho dissipato. Per me non è tutto riscattabile, alcune cose è sano rifiutarle, è sano sfancularle e me lo dice la mia vitalità che cresce in modo esponenziale appena mi libero di zavorre e pesanti macigni. Nel mio piccolo non accetto più nebbie, non mi mescolo a chi vede del buono ovunque in onore del compromesso e dell'essere buoni. Mi allontano automaticamente,come quando ritrai la mano troppo vicina alla fiamma. Perché mi sono stancata di sentir dire "Tutti siamo pazzi, tutti siamo violenti, tutti siamo assassini". Ma chi? Dove? Perché? Io so che non ammazzerei una persona, io so che non stuprerei qualcuno. Io so che alcune cose non fanno parte di me. Ho avuto accanto persone capaci di fare queste cose ed erano pazze. Mi ha salvato il rifiuto e il non confondermi con loro, non accettare certe cose come normali. Ho avuto accanto persone che non faranno mai cose del genere, lo so. Mi viene da dire perché sono sane anche se non so se sia giusto. Ma credo sia così. Sono sane. E' vero che chiunque si può ammalare, anche loro quindi potrebbero, ma ammalarsi non è la regola. Non c'è nessuna strada in discesa che ti porta per forza nel buio. infatti quando mi trovo a sguazzare nella melma come un'anguilla, mi fermo e mi trasformo. Mi alzo in piedi. Perché non sono un'anguilla, sono una donna e io posso scegliere, posso tuffarmi in piscina o in un lago azzurro e pulito o nel mare. E nel mio brodo di questo piccolo stagno preferisco restare in compagnia di pochi pesci, senza aprir tante porte all'esterno, che poi si intorbida l'acqua.
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Si sono sani credo sia il concetto giusto secondo me. Perché se è vero che ognuno ha un lato oscuro, non è assolutamente vero che se prende il sopravvento non si riesca a dominare.
RispondiEliminaIl discorso sarebbe lungo, non so bene neanch'io da che parte cominciare. La cosa che mi fa più rabbia è che certi meccanismi sono ancora troppo giustificati.