sabato 3 dicembre 2011

Renne, grilli e formicuzze.



Questa mattina ho letto uno dei blog che amo di più e ho imparato la favola di Rudolph la renna. Il post è questo ma per chi volesse leggerlo dopo riassumo brevemente: i bimbi della scuoletta dove l'acciuga torinese lavora le hanno spiegato che Rudolph la renna ha un naso rosso e brillante che lo rende diverso da tutte le altre renne. Per questa ragione viene schifato e mazziato da tutti fin quando nel nebbione più fitto non viene messo in prima fila a trainare la slitta, salvando la pelle di tutte le renne marce e della seconda grande invenzione della cocacola (Babbo Natale). A quel punto tutti amano Rudolph e vissero tutti senza schiantarsi  contro un jet nella nebbia. Bella favola davvero. Ma si può raccontare una cosa simile a dei bambini? Fa schifo. E lo dico io, che sono una gran sostenitrice del grillo e la formica, canzoncina popolare tradizionale che racconta di un matrimonio tra un grillo e una formicuzza che purtroppo resta ragazza perché il grillo inciampa e si rompe il cervello. Seguono processioni verso il camposanto e la tragedia culmina nella truculenta scena della formica che prima diventa pazza e poi "pè il grande dolore prese le zampe e se le ficcò nì ccore". Splatter, ok, ma di sani principi. Perché patire per amore è anche impazzire e farsi male. E poi il grillo e la formica è un esorcismo. E' scaramantica. Quando la vita era dura si cominciava fin dalle ninnenanne a dire ai figlioli che la mamma li avrebbe dati all'omonero. Eran canti di disperazione, coi babbi spesso lontani a fare i legnaioli per mesi, o minatori. E poco pane, sempre. Il sanguinario epilogo dell'amore non consumato tra il grillo e la formica che oggi viene visto dalle mamme moderne come una cosa da paura secondo me è uno scherzo rispetto all'invisibile mostruosità della storia della renna Rudolph. Il messaggio che mi salta alle antenne è che se sei diverso ma servi a qualcosa allora ti ameremo, altrimenti ti si prende per i fondelli a vita e ti si tratta da demente, perché un naso in quel modo evidentemente te lo sei meritato. Orrore. Il primo commento del post linkato richiama il brutto anatroccolo. Io vedo una sottile differenza che fa stridere il confronto. Nel brutto anatroccolo è un fattore di aspetto e bellezza e diversità. Il brutto anatroccolo viene emarginato e deriso perché è diverso e brutto, ma l'epilogo è in positivo perché è semplicemente un anatroccolo che appartiene a un'altra nidiata e nel finale diventa tra l'altro bellissimo. Il valore del diverso che viene a galla scevro, bellezza pura. Per le renne la storia è più terra terra, Rudolph ha un "difetto" e basta. E per riabilitarlo non c'è una trasformazione da nessuna delle due parti, ma un'accettazione non gratuita: c'entra di mezzo la possibilità di salvarsi le penne. E' una visione meramente legata all'utilità. Lo amano perché alla fine torna utile. Per riprendermi da questa mazzata di inizio mattina mi sono immersa in robe futili, sono andata a fare cose inutili, mi sono accompagnata a gente che non mi serviva a niente e ho visto cose del tutto superflue; non me ne son venuti guadagni, non ho ricevuto favori, nessun regalo, neanche una degustazione gratuita, non avrò accrediti sul mio account, ingressi omaggio, tester, campioncini gratuiti e non potrò vantarmi della cosa sventolando autografi o foto con i vip. La mia identità non ha accumulato puntifregola. Ma sono stata parecchio bene, così, aggratis.

5 commenti:

  1. e però un campioncino te lo potevano mollare ;D

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  2. In un mondo stravolto dalle leggi di mercato, dagli spread, dal debito pubblico, dagli asset tossici e via dicendo, aggratis è un lusso per gente sana.

    :-)

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  3. San Nicola aka Santa Klaus comunque non lo ha inventato la bibita gazzata... lo hanno solo... usato un po' troppo... ma c'era da prima lui!

    Vero che c'era? :-D

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  4. Beh, il brutto anatroccolo (del quale avevo una versione narrata su 45giri seriamente strappalacrime appalla!)narra anche dell'avversione verso qualcuno che è brutto, da schifare ma a cui non si da il tempo per essere altro, e lo si butta via a prescindere. Se vogliamo è anche una vecchia storia che addita la cattiveria verso le false adozioni di orfanelli o in generale verso gli orfanelli (non sappiamo che fine abbian fatto i genitori del cigno)
    Però la renna Rudolf non l'avevo mai vista sotto questo lato...mi consulterò con la mia amica anglosassone...

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  5. @Rabb-it: essì, hanno preso San Nicola e lo hanno ristrutturato a modo loro, inventando Babbo Natale.

    @Paper: entrambe le storie partono dallo schifare un diverso, è nel perché non devi schifarlo che sono diverse. Il brutto anatroccolo è redento in quanto la diversità alla fin della fiera è un valore, Rudolph in quanto serve a non far collidere la slitta con gli aerei. Non ho scoperto nulla di nuovo, gli americani, mi dice Alice, la spiegano esattamente così.

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