giovedì 15 dicembre 2011

Firenze.






Oggi pioveva. Ma anche fosse stato bel tempo sarebbe stato tutto grigio comunque. A tarda sera non ho potuto essere in piazza, ero in mezzo alle crinoline, i tulle e i bustini parlando di parrucche, passi a due e coup de foudre. Ma mi hanno raccontato poi che in senegalese non esiste una parola "straniero", esiste solo la parola ospite. Io ho continuato a pensare ai commenti vomitati a caldo che ho letto ieri mattina su un social network al primo link della sparatoria in piazza Dalmazia. Parole di fiorentini che velocemente sono state cancellate perchè disgustose. Ma dopo i discorsi ufficiali, il cordoglio, il silenzio, pian piano quello strisciante veleno si ripresenta, subdolo. Anche di fronte alla morte di due disgraziati presi a caso nella folla si sciorinano argomenti vuoti, demagogia e qualunquismo da bar. Si parla di mio, di nostro, di criminalità e violenza a casa loro e a casa nostra. Vorrei parlare. Vorrei tacere. Non so far bene nessuna delle due cose quando mi fanno saltare i nervi. Vorrei chiedere Ma se proprio esiste questa distinzione, ma perchè si parla di loro quando il razzista assassino era dei nostri? Ma poi fisso il monitor, mi fermo, è inutile, ho capito. Ah già, è colpa loro se sono stranieri. Il mondo prende delle brutte pieghe, i miracoli sembrano diventare miraggi o leggende.

6 commenti:

  1. Bruttissima vicenda.
    Sono sempre di più e sempre in auge le schifezze di questi razzisti, di questi pazzi, di questi furbi che cavalcano le paure e l'ignoranza della gente.
    Bà...

    :*

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  2. Già, amica mia, il pazzo assassino era un italiano!
    Splendida la notizia che in senegalese non esiste la parola straniero ma ospite, non lo sapevo.
    Però poi penso che troppi stanno ancora a stigmatizzare sulla nazionalità. A me torna sempre in mente la frase di Einstein alla frontiera americana:
    Doganiere: Razza?
    Einstein: Umana!

    Ladoratrice, da te si respira un'aria buona!

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  3. Il concetto di "persona" non è di moda.
    Bello davvero che la parola straniero non esiste.

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  4. “The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves, but wiser people so full of doubts.”

    Non so come tradurlo bene in italiano ma la quotazione di Bertrand Russell dice tutto.

    Karin (che non riesce a commentare con l'account Google).

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  5. Bella la frase di Bertrand Russel.
    In effetti le parole sono un pericoloso appiglio per i fanatici, gli slogan per gli stupidi, le frasi preconfezionate per chi non ha voglia o non riesce a vedere la realtà con parole sue.

    Un tizio, notoriamente violento, dedito all'alcool massacra la figlia di botte.
    Ovvero: ecco la notizia del padre marocchino integralista islamico che uccide la figlia perchè "troppo integrata". Mi chiedo a cosa e a chi serva tutto ciò...

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  6. Si parla troippo e si parla a vanvera, questa è la verità, che una vita morta per niente è sempre una perdita per l'intera umanità, qualsiasi sia colore e provenienza.
    Cordialmente e affettuosamente

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