Ieri guardavo una cascata di foglie, una parete viva, un muro verde. Da lì dietro arrivano i profumi della cucina vegetariana e nella bella stagione le chiacchiere degli avventori. Il vento agitava qualche ramo, il canto degli uccellini sovrastava i molesti rumori del traffico che riuscivano a raggiungermi. Pensavo alla luna della sera prima, che ho visto nascere grande, rosa, cambiare colore salendo e farsi ricca di particolari, netta, splendente nel cielo nero. Ogni tanto lasciavo il libro o fermavo il video e le davo un'occhiata. A volte mi cerco in questi silenzi, cerco qualcosa nell'osservazione di ció che ho sempre di fronte, o forse nella solitudine. Avrei potuto essere al cinema, in compagnia, ma i miei pensieri a volte vengono prima. Perchè i miei sogni sono confusi. Perchè ho messo su chili che non voglio. Perchè faccio un sacco di cose materialmente, ma non trovo più un pezzo di me in tutto quell'arrancare. Mi mancano le immagini, mi viene da dire. Mi sembra di guardare un mondo piatto, senza fantasia. Dove faccio tutto bene, tutto pulito, ma senza approfondire. Forse temo di sporcare qualcosa o farmi male. Allora cerco un po' di solitudine, trovo la luna, un muro di foglie. Forse non basta, stringere un filo rosso. Forse bisogna averne a manciate, di fili e tutti colorati. Un arcobaleno che non svanisca, bisognerebbe stringere.
martedì 19 aprile 2011
Occhi.
Ieri guardavo una cascata di foglie, una parete viva, un muro verde. Da lì dietro arrivano i profumi della cucina vegetariana e nella bella stagione le chiacchiere degli avventori. Il vento agitava qualche ramo, il canto degli uccellini sovrastava i molesti rumori del traffico che riuscivano a raggiungermi. Pensavo alla luna della sera prima, che ho visto nascere grande, rosa, cambiare colore salendo e farsi ricca di particolari, netta, splendente nel cielo nero. Ogni tanto lasciavo il libro o fermavo il video e le davo un'occhiata. A volte mi cerco in questi silenzi, cerco qualcosa nell'osservazione di ció che ho sempre di fronte, o forse nella solitudine. Avrei potuto essere al cinema, in compagnia, ma i miei pensieri a volte vengono prima. Perchè i miei sogni sono confusi. Perchè ho messo su chili che non voglio. Perchè faccio un sacco di cose materialmente, ma non trovo più un pezzo di me in tutto quell'arrancare. Mi mancano le immagini, mi viene da dire. Mi sembra di guardare un mondo piatto, senza fantasia. Dove faccio tutto bene, tutto pulito, ma senza approfondire. Forse temo di sporcare qualcosa o farmi male. Allora cerco un po' di solitudine, trovo la luna, un muro di foglie. Forse non basta, stringere un filo rosso. Forse bisogna averne a manciate, di fili e tutti colorati. Un arcobaleno che non svanisca, bisognerebbe stringere.
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La luna in questi giorni meritava. E meritava altro che un post! Meritava una serata, in effetti. ho tentato invano di immortalarne il pallido splendore, ma ho ottenuto solo, nella mia ignoranza fotografica, solo foto buie in cui rimbalzava un pallino luminoso, o in alternativa visuali notturne rischiarate a giorno ove campeggiava un'insignificante bianca sfera uniforme.
RispondiEliminaCercare di congelare certi momenti è la somma presunzione umana. La visione è fugace ed è sublime per questo.
Sono convenuta al fatto che mi serve uno di quei cosi in cui si fissa la macchina fotografica, per certe riprese di precisione. Le mie lune (e nn solo) sembrano pervase dal delirium tremens...
RispondiEliminaE' difficilissimo trovare qualcosa che sia più bello di una serata solitaria con la sola compagnia di un libro, dei propri pensieri e di una splendida luna.
RispondiEliminaE se pure ci fosse, spesso non si può fare.