martedì 7 settembre 2010

Cartelle.



Clicco sull'icona per allegare una foto e mi si aprono le cartelle da sfogliare. Clicco su quella che è denominata Immagini. Apro e trovo solo fotografie. Ma alcune sono immagini davvero. Cioè che vorrebbe dire? Eh sapertelo spiegare. Ci sono cose che son piatte e se ne stanno lì, mostrano se stesse. Ci sono altre cose che non son piatte proprio per nulla e mostrano altro. Mi verrebbe di spiegarlo così. Fare una foto può voler dire fare un'immagine, il contrario non esiste. E' come avere una chiave di lettura senza parole e guardi e leggi il mondo intorno e trovi che sotto alcune cose c'é altro, scopri che hanno un suono, dicono qualcosa che passa solo dagli occhi ed è immediata. L'immagine. E' come un'eco, che parte dall'esterno, ti investe, ti risuona dentro. Non c'é bisogno di spiegare tanto. Più uno ci pensa meno gli riesce farne, che perdono di fantasia, si aggrovigliano nel razionale e diventano stitiche, stinte, stonate, addirittura velenose a volte. Ho letto di storie d'amore espresse in meraviglioso italiano che trasudava immagini di morte, sterili, brutte. Ho visto foto allegate che nell'intento desideravano dire una cosa e nell'insieme ribaltavano il concetto. Immagini. Non c'é da pensarci tanto, per farle. Però c'é sicuramente da riflettere su quelle che saltan fuori, mi verrebbe da pensare.

4 commenti:

  1. Mi son sempre chiesto perchè si chiamano immagini...cosa c'è da immaginare se sono lì bell'e scattate?

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  2. Mica son d'accordo. Perché così succede che il significato, la proprietà del suo saper risuonare, tu lo poni nell'immagine, e invece secondo me è in chi la guarda.

    Ci sono immagini, racconti, musiche, che risuonano ad uno sì e ad un altro no, se io faccio una foto (mi sento chiamato in causa, ecco ;) ), la faccio perché a me risuona, quindi per me l'immagine, come dici tu, c'è.

    Per te non c'è, e la foto è piatta, oppure c'è ma dice altro, per un'altro magari c'è, ma chissà quanto simile e quanto diversa dalla mia.

    Quindi non c'è un significato oggettivo, dietro l'immagine, perché se così fosse ci sarebbe una interpretazione autentica in contrapposizione ad una falsa, e bisogna mettersi d'accordo su chi stabilisce cosa è vero e cosa no, e questo scordatelo, non se ne esce (anche perché, nel caso, sulle immagini potrebbero accampar diritto gli autori, e questo è inaccettabile visto che una volta pubblicata, l'immagine non appartiene più a chi l'ha fatta ma a chi la vede) :D

    Ommamma come l'ho fatta lunga!!!
    Invece secondo me esiste un significato che è soggettivo, perché è negli occhi di chi guarda. Come la bellezza.

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  3. L'immagine non è qualcosa che si interpreta, non è guardare e trovare un significato. E' roba che muove l'irrazionale, l'inconscio.

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  4. Avrei bisogno di tre o quattro pomeriggi, o anche solo uno ben fatto... per parlare insieme del tuo post che non so come, ma come tanti dei tuoi, prendono una lente e la puntano dentro a uno dei mie più oscuri angoli! Ma come fai, eh? xxxxx
    olgaolgae

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