martedì 31 agosto 2010

Rings.

Sylv Shanka, doodle




Andai alla fonte, mi lavai le mani mi scivolò l'anello! Pesca e ripesca pescai un pesciolino. Il pesciolino era del signore, il signore non c'era. C'era la cameriera. La cameriera al banco e il banco era rotto e sotto c'era un pozzo. Il pozzo era rotto e sotto c'era un letto, il letto disfatto e sopra c'era un gatto. Un gatto in camicia scoppiava dalle risa, i topi sulle scale suonavan le campane. Gli uccelli per la via Buonanotte Signoria! In tutto il vortice, e quasi me ne scordavo, eccoti un anello. Proprio un anello anello, che è anello di fidanzamento, dato che va nell'anulare. Che era rimasto ignudo, perché l'anello "vero" s'era spietrato in una tasca. Che son rimasta con questo scheletrino al dito come un'orbita vuota, un sorriso sdentato, l'occhio cieco della struttura in argento. E allora passeggiando e provando scarpe e pantaloni eccoti un anello nuovo per quell'anulare nudo. Che se va lì dove la tradizione dice sia per un motivo allora adesso sono fidanzata al quadrato. Che è la seconda volta in un anno e se ripenso che l'estate scorsa m'ero addirittura sposata non so più che verso prenda la mia vita. Di certo ha preso ad andare veloce. E se un anello tira l'altro come le ciliegie allora se oggi ho tempo passo dalla gioielliera, mi fo riparare quello spietrato, mi fo cambiare quello nuovo che punge troppo e fo tutto da me, ritorno sotto alla radice quadrata, una bella separazione, fo tutto da sola.

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