sabato 6 marzo 2010

Tragitti.

La Luna, Specchio incastonato, pastiglia, foglia oro e colore su legno di recupero

Cercando cercando sembra quasi che ci sia un momento in cui l'equilibrio pare stabile, un qualche cosa raggiunto. E infatti trovi e nel momento in cui ti accorgi di avere qualcosa, di possedere una ricchezza, ti guardi allo specchio e la risposta a quella domanda che non ci si pone é che probabilmente il gioco è spendersi, è investire e ributtarsi nel vortice. E così, come in un ciclone o in un terremoto tutto si muove. Mi era venuto "Tutto è disfatto" ma l'ho immediatamente sentito pungere e non ho neanche avuto il tempo di digitarlo che già era sostituito. No, niente è distrutto, non ci sono macerie, al limite polvere e brandelli di foglie d'oro abbandonate in giro, svolazzanti amichette che mi seguono per un passo mentre vado avanti e indietro. Ritrovo gesti lasciati a scuola, disfo il gesso ricercando le consistenze giuste e poi lo splaffo goffamente con un coltello di recupero, cercando di ricreare e riempire e rinforzare, che deve alzarsi e seguirmi, Gregorio Magno, in piedi! basta giacere, devi tornare eretto. E così sarà, anche se il papa alchimista glissa e continua a fissare il suo libro polveroso. Forse ha avuto più paura di me, per questo non guarda in giro. Io invece guardo e la reazione è tale e tanta che sento come un perder tutto. Perdo l'appetito, perdo peso, perdo il sonno. Perdo la calma. Mi sembra di perdere una fetta enorme e di ritrovarmi senza. Come se io potessi essere Ladoratrice soltanto dove lo stabilisce il passato, soltanto secondo la toponomastica. Con gli occhi sbarrati sto e nella notte la luna disegna un arco nella finestra ampissima, guardo le sfumature della notte e le diverse luci sulla facciata di San Miniato. E poi una luce d'oro saluta la mattinata e sono di nuovo impegni, scadenze, appuntamenti. Non c'é tempo di fare altro. Priva del notturno riposo il sonno mi vince nel bel mezzo del dovere e dormo su un cartone sistemato sul pavimento, dormo in sala d'aspetto, chiudo gli occhi su un bus conciliante. Non durerà molto, tutto il trovato riemergerà per gradi. Tornerà il tempo per ogni cosa, per studiare, per i libri, i film, ci saranno energie per i cinema, il teatro, e tutti quei progetti gustimisti momentaneamente smarriti. Sarà lì che ritroverò Ladoratrice. Appena l'ultima scatola sarà aperta e il contenuto avrà trovato una collocazione, risalterà fuori tutto. O forse ancora meglio, sarà tutto nuovo.