mercoledì 31 marzo 2010

Cieli.

Il cielo si fa nero cupo oltre la grande finestra. Oltre la parete spesso risuona un pianoforte e qualche volta è solfeggio, talvolta una sinfonia e da qualche giorno anche opera lirica a due voci. Il parquet brilla nella luce della vetrata newyorkese da finestra sul cortile, davanti mille finestre cieche o rivelatrici, dettagli, girandole nei vasi, piante ammezzate, una buca scavata sotto una palma nascosta alla strada da un muro, gatti neri e grassi che attraversano indecisi i tetti fiorentini e San Miniato che sparisce dentro un temporale improvviso. Dal letto spostato nel centro della stanza per la migliore visione i fulmini e poi la pioggia e poi l'arcobaleno, tre quarti di cielo che da plumbeo si scarica in nuvole e lascia il posto alla sera, alla notte, alla luna tra le nuvole veloci. Giro nell'aria che si è fatta fresca, silenziosamente, una freccia sola e senza più una spia che si degni di funzionare. Il pomodoro elettrico genera simpatia, forse per la sua silenziosa andatura, per la mancanza di miasmi o per gli adesivi naif da prima elementare. Ed io lo amo, mentre di notte torno, nel giorno vago, con lui che bzzzzzzzz e di colonnina in colonnina succhia e poi svolazza come un'apetta operosa. Mi manca un po' quella mia pace, quell'abitudine quieta, l'avere il tempo di stare anche lì a pensare e mettere in parole, trasformare ogni quisquilia in pensieri e fili e trame. Non ne ho più il tempo, il portatile chiuso prende la polvere fuori dalla vista. Mi mancano la chattatina serale, i film in compagnia, gli aggiornamenti dei blog amati dove lasciare un sorriso, mi manca il credito nel cellulare per smessaggiare selvaggiamente, i cinemini con la pesca, i tè marocchini sul divano, i pomeriggi da signora. Però ho ricominciato a leggere, Gregorio ha una specie di base stabile che prende forma, ho disfatto parecchie scatole, ho scoperto che i miei vicini brasiliani cantano sotto la doccia e ho imparato che l'iPhone ha un'applicazione per fare le uova sode. Tutta roba che a scriverla non interessa a nessuno.