venerdì 12 febbraio 2010

Blocchi.

Auguste Rodin, Thought
Succede, a volte, di ritrovarsi addosso una vaga pesantezza, di sentire l'impedimento, la stanchezza, una fatica continua, una incomprensibile fuga della vitalità e ci si ritrova immobilizzati, quasi come in una camicia di forza,incapaci di individuare l'errore che ci svuota, la causa che ci sfianca. E di capire, lentamente, che non è altro che un pensiero a legarci. Che esistono persone che ti bloccano, semplicemente perché non riescono a darti un corpo, una realtà, a riconoscerti un mondo. Devono sopraffarti, controllarti, devono in qualche modo aver la meglio, che gli scompagini le regole e gli confondi i ruoli e quindi devono annullarti o il loro universo potrebbe andare in pezzi. Non tutti hanno quel guizzo creativo per generarne un altro, è vero. Ma il dramma è che qualcuno non ha più neanche il coraggio di cercarlo.