mercoledì 10 giugno 2009

Corpi sensibili.

Dopo gli asini mi gira in testa una frase e il filo rosso del pensiero è la parola corpo. Perché succedono varie cose e sempre a quello mi riconducono le elucubrazioni. La frase, che è tornata a galla per cose differenti è: il corpo viene dopo. Che non è vero in assoluto, ma anche sì se il caso vuole. In assoluto direi di no, che il corpo va insieme, sempre. Oddio a volte forse bisogna dargli la precedenza. Via, non sono qui a dettare leggi e soprattutto adesso non sono in gara e quanto a corpo dovrei tacere. In questi tempi di corpo in disuso (non in castigo) mi accorgo che guardo molto e ascolto gli altri come da dentro a un acquario. Sto nel mio brodo, insomma; sarò un po' dissociata, forse. Un po' anoressica, anche. Io mi definirei "altrove", comunque. Ho da fare altro, anche se non so bene cosa. E anche in questo, adesso, il corpo viene dopo. Tornerò a coccolarlo al meglio, al momento che sarà. Intanto lo tengo da conto solo per misurare il resto. E mi prendo delle soddisfazioni. Funziono a meraviglia. Ho intuito semplicemente a pelle un personaggio viscido, violento, malato. Sotto alla maschera integerrima, all'impeccabile mise elegante, ai modi asciutti e formali ho sentito un vuoto, la mancanza di calore. Non gli ho neppure stretto la mano, non so come ho fatto. Solo dopo qualche ora, scherzando e ridendo, mi è stata raccontata la prodezza di questo estraneo, che nel suo rendersi ridicolo ha semplicemente svelato tutta la violenza della sua perversione esibizionista. Battute, risate, scherzi su un'azione imbecille nei fatti, ma violenta nell'intento. Io non ce l'ho fatta a riderne molto, perchè pensavo alla mente malata di questo tipo, che probabilmente è perversa e malata per prima e in tutto il suo agire. E questo povero mentecatto certamente non esprimerà queste tendenze sempre fisicamente, saranno anzi episodi sporadici, aizzati dalla sua "fantasia" malata in determinate situazioni. Quei gesti saranno un apoteosi, i picchi di questo andazzo. Ma la sua forma mentis di violento uscirà fuori lo stesso, annullerà gli altri in tanti altri modi in ogni non rapporto che ha, sempre. Poi tutti ridono, per un uccello, che sarà mai, ma vorrei dir loro: no, andate a monte, non è quello. Taccio e mi tengo questo senso di schifo, come quando ti tocca qualcosa di sporco. Vado a casa, penso che ultimamente dietro a tutti i comportamenti tesi alla distruzione, all'imbrattamento, allo sfregio, leggo una grande sofferenza interiore ma ugualmente non accetto di legger tutto questo con aria dolente, sospirando "poverini". Che si curino. Che si liberino dei mostri che hanno intorno, se sono i mostri a farli soffrire. Che si salvino, invece di affondare gli altri nella loro merda. Sono livorosa, ho un rifiuto netto, sono velenosa. A ognuno la sua soglia di sensibilità. Cerco di tenermi a bada per non finire io stessa nello sfregio, mi accoccolo nell'acquario, sto dietro al vetro e guardo. Guardo un documentario che gira da un bel po' nei blog e nelle mailing list. Si chiama "Il corpo delle donne" e oggi nonostante la connessione a singhiozzo me lo sono visto tutto, perché un'amica mi ha detto guardatelo che mi ha colpito una frase. io diligentemente l'ho guardato e quello a cui sono tornata a pensare è che il corpo viene dopo, andiamo a monte, si sta guardando la montagna di neve che ha sommerso tutto, risaliamo in vetta e guardiamo perché è partita la slavina. La mercificazione del corpo in tv è roba ovvia, è l'immagine scontata di una cultura che affonda nei secoli e annulla la donna sempre e comunque. A un tratto la giornalista cita il Levitico, cita Pasolini. Siamo intrisi dunque da questa cultura, che possiamo aspettarci noi donne? Fare un documentario sull'immagine femminile e citare la Bibbia e un omosessuale. Roba da matti. Un po' come fare un bel minestrone e farlo lodare al Cecchini di Panzano. E' aberrante. Così non se ne esce. Sì, certo, la donna in tv è svilita, usata, un orpello. Ma che senso ha dire "in tv non si vede un'identità femminile originale, un'identità nuova"? Non abbiamo avuto nemmeno il privilegio di averne una vecchia! Forse se la avessimo ci sarebbero meno chirurghi plastici e meno veline e il livello delle trasmissioni televisive non sarebbe così scadente. No, non mi basta quel documentario, razzola in cose ovvie, spara sull'ambulanza, cambiare le cose è altro, non basta puntare il dito su un corpo femminile paragonato a dei prosciutti appesi e dire donne bisogna ribellarsi. L'intrattenimento è basato sul gradimento del pubblico. Anche se le donne si ribellano il pubblico resta lo stesso. Vanno cambiate le cose che stanno dentro i cervelli degli spettatori. Parte tutto dal pensiero, il corpo viene dopo.

4 commenti:

  1. Fila tutto e mi piace da morire, ma per avere le idee ed il pensiero bisogna che ci sia un corpo, altrimenti il pensiero è dello spirito santo.

    L'Imbavagliato

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  2. In assoluto direi di no, che il corpo va insieme, sempre. Partivo da qui.

    :-)

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  3. Esatto. Ci vorrebbe un bel "lifting delle idee, del pensiero".
    (La frase che mi aveva colpita era quella :))

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  4. Eh no. il lifting mi pare una cosina tanto superficiale e frivola, è roba superflua. le parole sono importanti, si rimesta sempre lì sennò.

    Ladoratricescassacazziperforza.

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