sabato 30 maggio 2009

Un tocco di rosso.

Così non va, così non può più andare. E' quasi un mese che non riesco a strappare il tempo per andare al convento, sempre troppo caldo, sempre troppo stanca per pedalare fin là, troppa strada arroventata e appiccicosa. Tutto mi stanca e vieppiù mi consuma lo stare lontana dal mio nido. Non basta l'avere un filmato postumo del conventino vecchio, con l'edera sui muri e l'orto ancora verde e frusciante, i corridoi silenziosi e bui, i dettagli andati del tempo che fu. E' un video meraviglioso e traballante che per anni ho temuto fosse andato perso, cancellato per registrazioni più impellenti. Invece avevo sottovalutato la professionalità della futura giornalista sociologa Gaione. Dal cassetto ha tirato fuori la mia memoria e dopo quasi 7 anni rivedere quel luogo mi ha emozionato e fatto felice. Nessuna tragedia, era il ricordo di un posto magico, quello che io ho dentro e non potrò mai spiegare veramente. Avevo paura che l'immagine svuotasse le parole, ma altre invece ne ha risvegliate. Mi manca la cella e il mio presente e nel dovere quotidiano ogni giorno rimando. Urge la soluzione, ci vuole un pizzico di vitalità, un tocco di rosso per sconfiggere questa inedia e sopportare il caldo e la fatica. E' un diavolino silenzioso, un pomodoro obeso, un cuore elettrico. Sarà qui sotto a giorni e ancora non ci credo. Mbà.

3 commenti:

  1. Senti, ma è bellissimooooooooooo!!!
    Pomodoro obeso mha fatto ghignà da morire!!
    ihihihihhihiihhihihiihhi
    Cmq ecco, in una grande città, con grossi spazi da dover coprire ti ci voleva un mezzo così.
    Poi il modello che hai scelto ti qualifica in pieno. Rispettosa, attenta e intelligenza per l'ambiente. (e non parlo solo di motivazioni eclogiche)

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  2. Il viaggio verso un'emozione val bene un San Marzano a due ruote :)

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  3. eccolo!Ora sei veramente alata come la MArgherita di Bulgakov

    by Deppi

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