mercoledì 13 maggio 2009

Storie che non scrivo.

Non voglio scriverla, ma c'é una storia adesso ed è quella di una donna che non dà più niente. Perché da dare non ha niente. Si limita ad osservare il mondo e ad esigere. Esige. Vuole. In un certo senso pretende ma sotto sotto non desidera. Si fa abbastanza rabbia e schifo, ma sa che è il momento a renderla così e passerà. Ha bisogno di tempo per rimettere insieme i pezzi che ha perso e scoprire quelli che ha trovato, farli combaciare è un lavoro lungo e di grande pazienza. Cerca incessantemente e ovunque, come se in tutto si potessero trovare risposte. Conferme, spiegazioni, sicurezze. Si butta in faccia al nuovo con addosso una corazza di carta velina, ancora in forse, ancora a caso. E' felice, liberata dalla rete, ormai lontana dal virtuale sedativo. Ha ritrovato il reale ma si è persa il corpo. Dissociata si muove in mezzo agli altri, si limita a nutrirsi, a esistere e a non stare troppo sola. Sopravvissuta, si sente, ma senza desiderio. Non ha molte parole, cerca immagini e si culla in suoni vecchi ma non si riconosce più nella maggior parte delle cose che ritrova. Perché una cosa si trasformi deve necessariamente sparirne un'altra. La farfalla che vola non è il bruco che strisciava.

4 commenti:

  1. "La farfalla che vola non è il bruco che strisciava."

    Bellissima immagine.

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  2. vai Adorabbile!!
    in fondo la tartaruga passetto passetto pure li fa i cazzi suoi in santa pace.

    LeDduz

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  3. avevo scritto un commentone col telefonino e non è mai stato pubblicato
    mo non mi va'

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  4. Hermann Hesse diceva che
    per risorgere
    bisogna essere disposte a morire.
    e quanto male, fa
    tanto strisciare
    che sollevarsi in alto per volare.

    un bacio a tutte le farfalle di questa terra.
    olgaolgae

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