giovedì 23 agosto 2012

Legni.




Al campeggio, roulotte, veranda, servizi, pontile che si sgretola, spiaggia. Parole, ricordi, immagini, famiglia. Tutto si smuove, di notte mi sveglio, aspetto e non arriva niente, fa meno caldo, dormo comunque di più. Racconto a pezzi un po' della mia vacanza, come fossero fotografie mescolate saltello da una cosa all'altra, intreccio luoghi, persone, immagini, lascio che traspaiano i rapporti, le trasformazioni. Il commento viene direttamente dagli avi, dalle parole della nonna di mia mamma che sentenzia Possibile a codesta età un tu n'abbia trovato un basto che t'entri. E con questo rimango a pensare, smetto di parlare, guardo gli altri, vaglio i miei desideri che non sono famiglia contratti e manicomio. Penso al passato, ad occhi, mani, storie. Sogno.
Pulivo un bagno d'albergo che non avevo usato ma dove avevo dormito. Un uomo alto nel mio bagno di casa si guardava allo specchio e poi se ne andava senza vedermi, senza salutare. Lasciava un rasoio, sul lavandino, ma non mi muovevo, non glielo dicevo. Lasciavo che tutto fosse, spettatrice.
In autostrada, io, alla guida di un furgone, pieno di cose, con altre persone. Cercavo indirizzi, parcheggi. Cercavo.

È tanto più facile trovarsi un basto, aveva ragione tua nonna, mamma.

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