giovedì 19 aprile 2012

Ferma in tutte le stazioni.





Il rumore dei freni o dei transiti inghiotte la voce registrata dell'arrotino che passa dietro alla stazione. Quando il sedile blu mi accoglie, mi rilasso. Si muove tutto il resto. Collegamenti, relazioni, in quel lasso di tempo gioco alla rete, oppure leggo. O ri-leggo per prepararmi un poco.
A sera esco dalla traiettoria e devio. Sto fino a tardi a villa villacolle, passeggio nella sera di chi esce e vive di notte e guardo le vetrine, i mangiatori di gelati, le macchine sbrilluccicanti nella pioggia, e poi stivali, borchie, tachi alti, borse, nappe, frange, tutto uno sfavillare. Con la cartella, gli esercizi da fare come a scuola, rientro pensando a impacchettare, organizzare la logistica. Penso a una valigia di cartone, alle bùfere e al cappotto di Napoleone. E mi collego a un post di MIV che ho letto stamattina e penso a me sul treno pieno di cinesi, per strada coi peruviani, sul bus con i rom. Penso a quanto io mi senta sempre più fuori, in altri percorsi, sempre distante, altrove. E quanto la crisi generale mi abbia avvicinato ad altre realtà che si son trovate altrove, anche loro. C'è stato un colpo di shaker prepotente, il rimescolìo andrebbe ben sfruttato. Io di rimescolamenti adesso ho solo questo senso di straniamento e un vago beccheggio mi fa procedere senza ancora vedere un porto. Un po' la testa è ancora al teatro e cova speranze. Poi c'è il bombardamento di dati e novità. E l'impegno di un progetto che mi piace e che non ha ancora niente di definito e che nonostante il poco tempo cerco di alimentare. Non ho mai tempo per il blog, per il web, per tutto un mondo che mi sto perdendo e a cui tengo. Mi dispiace tantissimo non aver tempo per scrivere e non avere neanche grandi argomentazioni. La sera rientro e appena il tempo di arrivare al cuscino che già son pronta al sonno. Per un bel po' di tempo sarà così, per cui non mi resta che andare a caso. Ho raccolto una sedia raminga per dare forma a un'ulteriore declinazione della cosa. Tutto questo movimento mi fa bene, mi distrae, mi corrobora e appiana le ansie. Poi tanto arrivo sul sedile blu e mi rilasso.

4 commenti:

  1. Però è sempre un piacere leggere le tue parole.
    Neanche domenica riuscirò ad esserci e penso proprio che mi sto perdendo tanto.
    La vita fa i capricci ultimamente.
    Ma ru rilassati sul sedile blu e accogli il cambiamento :-)))

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  2. Io ribadisco qui una banale verità: o si scrive o si vive, cara.
    E tu ora non ti stai perdendo la parte migliore.
    Buona vita.

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  3. Sono d'accordo con Suster :)
    Ben venga che ti stai perdendo questo bel mondo dei blog per qualcosa di reale, tangibile, coinvolgente, che ti stanca e ti fa vivere le tue giornate completamente e fino all'ultimo istante come una persona viva :)

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  4. gulp. Le tue parole scorrono dentro come i vagoni di quel treno.

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