Per fare un buon ninestrone bisogna affidarsi agli ingredienti di stagione, veder cosa offre di fresco e succulento il periodo e miscelare sapientemente. La ricetta è questa: Improvvisare, a caso. Per quante persone, si vedrà volta volta e per le dosi, va benissimo un q.b. generale. Ma alcune basi non devono mancare mai e garantiscono un risultato che se non sarà perfetto riuscirà comunque a soddisfare il palato più esigente.
Un posto importante lo occupa poi l'attrezzatura. Da preferire l'usato al nuovo, ancora senza anima, ancora poco testato. Molto meglio ciò che già ha dato prova di sé. Perché per cuocere bene, gli ingredienti hanno bisogno di stare come in una culla e un occhio di riguardo va quindi alla tempra dei metalli, alla resistenza e alla leggerezza. Grandissimo valore hanno quegli utensili consunti, macchiati e insaporiti dal tempo e dalle mani, impregnati della storia di chi li ha usati e ha imparato il mestiere, arrotondati dalle bestemmie e affilati dalle cure passate, scalfiti a volte dai pensieri e perfezionati dal sudore.
Se la dispensa è un po' disordinata, pazienza. La ricerca prenderà del tempo ma in quel mentre la pietanza si insaporirà. Talvolta arriverà pure a bruciarsi. Se ce ne accorgeremo in tempo avremo modo di rimediare e trasformare quella punta di bruciato in un leggero retrogusto accattivante, se andrà tutto in fumo perché le nostre narici si sono avventurate in qualche fiore nel frattempo, avremo solo da rilavar le pentole e ricominciare da capo, mettendo più attenzione, più premura oppure semplicemente una fiamma più bassa.
Se la dispensa è un po' disordinata, pazienza. La ricerca prenderà del tempo ma in quel mentre la pietanza si insaporirà. Talvolta arriverà pure a bruciarsi. Se ce ne accorgeremo in tempo avremo modo di rimediare e trasformare quella punta di bruciato in un leggero retrogusto accattivante, se andrà tutto in fumo perché le nostre narici si sono avventurate in qualche fiore nel frattempo, avremo solo da rilavar le pentole e ricominciare da capo, mettendo più attenzione, più premura oppure semplicemente una fiamma più bassa.
Se possibile, mentre la pentola sobbolle, si dovrebbe camminare un poco e fare una giratina altrove, così, giusto per cogliere un po' di luci e ombre, respirare del verde, che in un ninestrone non può mancare mai, sia esso a foglie grandi o piccole, intere o sminuzzate.
Questo vagare permetterà di incontrare personaggi inaspettati, cuori solitari, animi randagi e solitudini caleidoscopiche.
Si potranno così raccogliere i suggerimenti e le ispirazioni che in giro sono sparsi ovunque e aspettano soltanto di esser visti, rubati o adottati e che insaporiscono sempre un po', come pizzichi di sale o pepe o quella briciola di peperoncino traditrice che d'un tratto ti pizzica la lingua, acquattata nel cucchiaio, nascosta sotto allo spicchio di patata.
Le personalizzazioni posson svelare accostamenti arditi e diventare ingrediente segreto, bisbigliato e rivelato con amore al momento giusto. Per esempio a casa mia, non vorrei dirlo, bisogna aggiungere tanto pelo di gatto grasso (che molti hanno un gatto adiposo, ma deve esser pure lamentoso, ladro e pavido, per esser Zenzero perfetto)
e sulla tovaglia non si risparmi qualche impronta di zampetta sporca, di gatto rosa Semola, esploratore e flemmatico, sempre pronto alle fusa ma restìo ai contatti prolungati, nasocurioso e seminatore di furtive leccatine d'assaggio.
Non risparmiare sulle suole delle scarpe, le pagine dei libri, le notti insonni ed abbondare generosamente sulle cose lasciate a metà che aspettano una conclusione. Mescolare il tutto con senso di precarietà, cipiglio volitivo e velleità funeste, lagne, capricci e rospitudine.
Apparecchiare la tavola e prendersi il tempo per guardare il cielo.
Ma wow! Un Ninestrone che è una filosofia di vita! Nutriente e saporito, avvolgente e penetrante. Ora mi segno la ricetta...
RispondiEliminache meraviglia. di mente la tua.
RispondiEliminaun ammirato abbraccio
nina
che meraviglia. di mente, la tua.
RispondiEliminaun abbraccio ammirato
nina
Bellissimo minestrone! Io lo faccio mio se mi permetti.
RispondiEliminaComplimenti veramente, la ricetta indica una cuoca di classe, di anima e di pensiero, e non è poco.
Un abbraccio
urca, ricetta per cui ci vuole un sacco di tempo. io stasera ho cucinato unadoratrice che viaggia per firenze. dobbiamo decidere quando buttarla sulla pubblica via.
RispondiEliminaChe sgonnellìo di belledonne! Sapeste quanti ingredienti vi rubo!! :)
RispondiEliminaYummi! :)
RispondiEliminacibo come filosofia di vita, piatti che hanno bisogno di tempo e dedizione per venire alla luce, armonie da creare e sapori da costruire con esperienza e sapienza....
RispondiEliminaOgni pietanza una costruzione di armonie rubate al tempo passato, riportate nel presente, storie da raccontare e ricordi di infanzie campagnole col pentolone sul caminetto....
Aver superato la siglia della giovinezza e' anche questo...avere tutta una vita da ricordare e raccontare.
La tua mente è bella ^-^
RispondiEliminaadoro il ninestrone!!!!!
Meraviglia. Le foto, il testo, tutto. Sapienti accostamenti :-)
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