mercoledì 15 giugno 2011
Rifiuti.
Domenica mattina dopo le colazioni, tra un check out e l'altro, ho scattato una foto sotto al cassonetto che sta sul marciapiede di fronte. Le strade eran deserte e ancora vibrava sotto pelle l'inquietudine di non sapere se tutti sarebbero andati al mare o avrebbero prima votato e se sarebbe stato sufficiente e se sarebbe successo davvero qualcosa. Così dopo giorni e giorni in cui ogni volta mi cadeva l'occhio su tutta quella roba sparsa sul selciato sotto e intorno al cassonetto, ho preso il telefono e ho cercato di fotografarla. Un signore si è fermato a guardarmi, curioso. Io ho tentato tre quattro scatti, col flash senza flash, ma non son venuti granché. Poi rialzandomi mi ha intimidito lo sguardo fisso del signore curioso e ho sentito di dovermi giustificare, ho balbettato Ho fatto una foto... Lui ha sorriso e ha detto Pensavo fosse successo qualcosa e si è allontanato. Guardando i risultati mi sono pentita di non aver fatto la foto all'inizio della settimana. Perché per una settimana e più ci son stati (e ci sono ancora), buttati per terra tra i cassonetti i motorini e sotto al marciapiede, tantissimi pezzi di legno colorato, sagomato, stampato. Una confezione o più di costruzioni in legno praticamente nuove. Che non si usura mica, un gioco da bambini di tale fatta. E così da giorni ogni volta che arrivavo a volare il sacco nel cassonetto riconoscevo abeti verdissimi, tetti rossi, animaletti con le ruote. Invece sotto casa mia avevano abbandonato un monitor e una batteria scarica, pesantissima in tutti i sensi. Da qualche giorno, poi, lungo il muro della ferrovia, stava un lettino in legno pregiato, smontato con cura, di colori bellissimi e velati che lasciavano trasparire la venatura. Rosso, ocra, blu. Un bel blu con del verde. E mi son chiesta perché prima di buttar via certi oggetti non si provi almeno a sforzarsi un poco. Possibile che proprio nessuno nessuno degli amici, vicini, parenti avesse un amico un vicino un parente con un bambino a cui regalare un sacchetto di costruzioni? Portarlo alla ludoteca? E quel lettino, avrà trovato un estimatore? Ma la fine migliore l'ha fatta la batteria. La batteria della macchina richiede uno smaltimento speciale. Andrebbe portata all'elettrauto, probabilmente, ma ancora più probabilmente se quella nuova te la sei comprata all'ipermercato il signor elettrauto ti dirà Ciccio, io non posso smaltire trecento batterie e venderne dieci, mi arriva la finanza e mi fa due poli così. Che non ha senso, ma effettivamente così funziona. Però. Un giorno alla settimana al mercatino rionale staziona un furgone del Quadrifoglio dove si possono portare i rifiuti che necessitano di uno smaltimento particolare. I computer, gli olii esausti, i medicinali. Giorni fa ho detto Carichiamoci in macchina pure quella maledetta batteria, visto che andiamo al mercatino. Ma la saggia risposta è stata: è pesantissima, non preoccuparti, ogni mattina passa l'apetta del Quadrifoglio che raccoglie i rifiuti fuori dal cassonetto, la prenderà la spazzina e la smaltiscono loro. Questa mattina trambusto. La signora scassapalle del pianterreno cheportailcanepèpisciallo più o meno all'alba, starnazza indignata una serie di esclamazioni al riguardo della spazzina. Così tanto e ripetutamente che alla fine riemergo dal sonno e lentamente capto le parole e distinguo un senso logico alla lagnanza. E la condivido pure. Perché questa mattina, la spazzina solerte, ha agguantato il monitor e la batteria, li ha schiaffati al volo nel cassonetto dell'indifferenziato e alé, via andare. E io stacco la carta dalla confezione in plastica delle siringhe e divido l'oggetto in tre differenziate. Per cosa?
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RispondiEliminaUffa: le costruzioni in legno e il lettino! Le voglio io! Peccato: che spreco...
RispondiEliminaIo la differenziata al faccio sempre, a livelli patologici, andando anche a tirare fuori i mozziconi di sigarette che i miei due coinquilini spengono immancabilmente nella busta del multi-materiale, malgrado le mie reiterate lamentele e istruzioni di "come si differenzi", e continuo a "pensare e agire differenziato" anche se, almeno così mi han detto, pare che solo al dettaglio si differenzi, che poi, come tu documenti, ai netturbini non fa poi tanta differenza dove svuotare l'indifferenziata e dove il multimateriale, ma di tutto fanno un gran pastrocchio e non ci si pensa più.
Le costruzioncine di legno io le avrei prese e magari portate altrove o forse tenute a me piacciono i vecchi balocchi.
RispondiEliminaPerò mi girano i Hglioni all'idea che uno spazzino butti la batteria nel cassonetto e che cazzo!! Io pago! MI sforzo di far bene il mio dovere e uno spazzino mi manda in vacca buttando batteria e computer nell'indifferenziato??
Mavaff!!!
Ih, ma la foto non c'era prima! Bella: non sembra però il cassonetto... chi butterebbe via una strofa?
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