venerdì 15 aprile 2011

Corrispondenza.

Le lettere di carta sono presenze. Le tocchi, le accarezzi, le apri con gesto misurato. Ti prendi il tempo e lo spazio per leggere e quando hai finito puoi decidere se rileggere, se prendere subito carta e penna o appoggiarla in attesa di rispondere. Anche fosse nascosta in un cassetto la lettera di carta avrà il potere di far sentire il suo richiamo e da dentro al mobile sembrerà fissarti. E allora ti siederai, prenderai la carta adatta, una bella penna con cui scrivere bene e metterai attenzione e cura perché le parole siano quelle giuste e la calligrafia disegni un'armonia preziosa. E poi la terrai in borsa, la accompagnerai alla buca delle lettere dopo averla stropicciata qualche giorno in mezzo al portafogli le chiavi e le cianfrusaglie. Le mail sono una cosa spoglia, che leggi al volo mentre stai sbrigando altro, con cialtroneria, senza dare la debita attenzione né a quel che stai facendo né a quel che stai leggendo. In fretta si chiude il cellulare, si pensa Dopo rispondo con calma e già la mente si riconcentra su ciò che stava pensando e poi arrivano altre mail, lo spam, le stupidaggini, la pagina si allunga e la mail scende e poi quando è sotto di troppe righe vien come sorpassata, dimenticata.
Esser sempre connessi non sempre avvicina, a volte impoverisce.

13 commenti:

  1. Beh, si, se non hai tempo per rispondere la si può vedere anche così, la faccenda delle e-mail.
    All'epoca, ebbi non poche corrispondenze, molti amici di penna che in rari casi son divenuti amici in carne ed ossa per poi perderli definitivamente di vista...
    Però la lettera di carta e la e-mail hanno poche differenze sostanziali: la carta che te la scegli, la cerchi, ed odora, poi ci scrivi e quindi cerchi la penna adatta,l'inchiosto, le mie poi erano un insieme di disegni e caricature che non so fino a che punto le puoi ripostare su formato elettronico, un pò poco spontaneo (perchè se son tuoi i disegnini li devi scansionare e ricaricare etc etc)insomma si direbbe che il fornato cartaceo lo puoi gestire quasi illimitatamente rispetto all'altro.Puoi anche decorare la busta...
    La e-mail puoi decorarla con gli smileys, colori e fonts differenti, a volte puoi metterci anche una foto di sfondo, anche se io nn l'ho mai fatto.Puoi allegarci un casino di foto che è una bella differenza con la lettera in busta e non ti devi sorbire la fila per i francobolli...
    Si, le differenze ci sono, forse è questione di sensi (l'odore, il tatto...) però, peròperò...
    il tempo preso per pensarla, per scriverla e rileggerla e modificarla, magari, il tempo preso per decidere quando spedirla ma sopratutto quello dell'attesa della risposta, quella c'è comunque e forse e quella che conta, assieme a quello che dedicheremo alla lettura...
    Io penso che alla fine è il tempo che è importante, dedicato alla lettura, all'attesa e alla risposta.

    RispondiElimina
  2. Sai, nostalgia cartacea ne ho avuta anch'io. Ma forse forse non è poi cambiato molto a parte il canale di comunicazione. Io ho sempre scritto tanto, la fatica della scrittura a mano a volte mi faceva desistere dall'intento. E poi il tempo... e i cassetti a volte diventano l'equivalente delle lunghe mail-lists. Aspetti troppo tempo e alla fine ti dici: Ma sarà il caso ancora di rispondere? Oppure ti torna inditero la busta perchè, dopo più di un anno che non vi sentite, il destinatario ha cambiato recapito, e allora vallo a trovare. I tempi cambiano, tutto diventa più veloce, e allora anche la comunicazione privata ha bisogno di mettersi al passo coi tempi. senza contare che a parte qualche inguaribile romantico come me e te, chi si mette più a tavolino con carta e penna alla mano? Certo, la lettera vergata a mano ha un altro sapore, un'altra consistenza, un'altra personalità... e necessita di spazio per l'archiviazione!

    RispondiElimina
  3. Che coincidenza, l'altro giorno ho avuto una lettera di pergameno, scritta con penna d'oca, proprio da Firenze, che gioia!

    Organizzandomi per il trasloco un anno fa ritrovai un saccone pieno di lettere, a mano a mano ho riletto tutte, suscitavano in me memorie belle e brutte ma sempre memorie, immagini. Avevo anche una valigia piena di lettere dai miei genitori scomparsa in un furto (chissà se le ho lette chi ha rubato la valigia?) e mi ricordo ancora di alcune di loro, p.es di una lettera d'amore che un ragazzo incontrato a Brindisi mi scrisse quando avevo dicianove anni, l'aveva scritto con fatica. Aveva imparato l'inglese con l'aiuto del dizionario e canzoni inglesi. Non disprezzo per niente la lettera elettronica(ho stampato alcune), specialmente se si tratti di una lettera piena di affetto, solo che la calligrafia racconta molto del mittente, mica come Arial 12 e poi il momento in cui si apre, con mani tremanti, la busta.......

    RispondiElimina
  4. Le mails hanno sicuramente risolto tantissimi problemi (quante lettere perse, arrivate troppo tardi, ritornate al mittente..), però in fondo hanno la stessa consistenza morale, chiamiamola così! Quanta angoscia e ansia quando si attende la risposta, quanto dolore quando una lettera viene strappata o una mail cancellata cliccando su un comando (la semplicità e l'irreversibilità del gesto, in fondo, è la stessa), quanta gioia quando si leggono quelle parole che, su carta o su schermo, ti toccano il cuore..le lettere cartacee sono più romantiche (non nel senso che sono solo per gli innamorati!) e ne ho un pò di nostalgia anche io, ma negli ultimi anni ho provato emozioni più grandi leggendo certe mails piuttosto che ripensando ad alcune lettere che erano state davvero importanti al tempo..cambia il modo e cambiano anche i sentimenti, verso le stesse persone quasi.

    RispondiElimina
  5. Eccoli qua, i miei romanticoni al passo con i tempi ;)
    Sarà che io nacqui antica, quella schermata di gmail che mi inghiotte le missive mi mette tristezza. E poi leggere il segno, oltre alle parole, quanto ha calcato la penna, se ha svolazzato o si è impuntata in qualche ostacolo emotivo....

    RispondiElimina
  6. Non sono paragonabili.
    La gioia della busta nella cassetta, tenere la carta in mano, la calligrafia...
    Mi intristii molto quando il tabaccaio mi disse che i francobolli manco ne prendeva più e che dovevo andare direttamente alla posta...

    RispondiElimina
  7. Io conservo il gusto per le lettere scritte a amno; certo, come dice Suster, anche con la corrispondenza a mano ci possono essere vari problemi, xo' per esempio io ad ogni festa (natale, compleanno, ecc..) scrivo un biglietto amano al posto dei soliti auguri via mail o via fb,e a volte, se ho tempo, lo disegno pure io ;) e poi mando una cartolina da ovuqnue io vada :)

    RispondiElimina
  8. mails, faccine, xo', é, perché

    sarò biliosa e grammar bitch ma, che sia di carta o di bit, voglio una lettera scritta senza storpiature, priva di supporti emoticons a carenza di vocabolario, e senza sgrammaticature da penna rossa.
    anche io sono all'antica

    RispondiElimina
  9. (perché l'ho scritto giusto, ho l'allergia ai gravi e agli acuti fuori posto)

    RispondiElimina
  10. Io amo entrambe in modo diverso.
    Amo le mail che ancora adesso portano le mie emozioni senza l'angoscia di non sapere se è arrivata o no, mi collegano con il mondo intero e sono per me veicolo importantissimo di comunicazione efficace ed immediata.
    Le lettere e la scrittura sono una gioia mistica direi, concretizzano un contatto, hanno un profumo, sono una mano e quindi rendono tutto più fisico e con loro ho un contatto tattile che è insostituibile.
    In genere trasformo utte le mie mail in contatti anche scritti e orali :-) per sentirmi pienamente unita alle persone a dui dedico parole esentimenti.
    Rimane che entrambe sono parte di noi, una più moderna e l'altra meno ma sempre parte di noi sparsa in lontananza sono.
    Cordialmente

    RispondiElimina
  11. Andreij: accanto al cuscino ho una scatola per i rimedi che guariscono. C'è lì una lettera piena di farfalle.
    Dreamy: io ultimamente non faccio più biglietti disegnini a volte dediche. Non so dove mi son persa qualcosa.
    Ecu: io gli acuti e i gravi li ho scoperti a 30 anni col francese e non ci ho capito niente e non so usarli per l'italiano. Mai tra elementari e medie me ne avevano parlato. Leggermi deve essere per te un fastidio continuo.
    Luce: sì, forse depreco la parte di me che le porta a sparire in fondo alla pagina, più che il supporto.

    RispondiElimina
  12. ladoratrice, leggerti è un BEL fastidio. Di quelli che impari qualcosa.

    RispondiElimina
  13. Sì, impari a non esser fava come me! :D
    Dico sul serio, non riesco più a capire le differenze tra gli accenti, come se ormai fosse una cosa che non essendo entrata all'epoca, non ha più un suo posto. Allora li uso a casaccio, quindi per chi sa che cosa indicano, deve essere snervante....

    RispondiElimina