martedì 15 febbraio 2011

Immobili.

Luca Matti, animazione realizzata per la canzone 'Gaia', di Morgan ics con Dune Tran e Dinastia

Ogni volta che guardo qualcosa di Luca Matti mi meraviglio. Da dove gli venga tutta questa roba disperata, questo grigio, questa pazzesca alienazione. Sarà che ha quel sorriso gioviale, quegli occhi che ridono e sempre una cosa nuova che lo interessa e di cui ti parla con trasporto. Poi arriva un video e zac! ti frega. Pare ti dica, sì, ma io sono altro, ho un sottofondo, io. Io quel sottofondo lì mi sa che lo identifico con l'arte. Perché guardo e vedo roba, tanta. Imprescindibile, per me che amo profondamente Vinicio Berti, pensare quasi automaticamente alle tele adorate, a quei guardare in alto, a quella vitalità del tratto, ai colori, alle prospettive. Trovo il contrario o quasi, in queste vedute dall'alto. Che Vinicio Berti, se penso ai suoi palazzoni che sovrastano, svettano, ti stanno davanti e incombono, mi vien da pensare e il pensierino è Come son piccino, come siamo minuscoli, noi omini che costruiamo questi giganti. Però sarà quel segno così energico, saranno i colori primari, sarà che l'uomo non si vede mai in Berti per cui l'uomo protagonista divento io, ma è comunque un pensiero che ha energia, sarà che con tutto quel rosso mi vien da pensare omini piccini uniamoci! L'uomo è solo di fronte al grattacielo enorme, ma non è solo perché anche tutti gli altri uomini son piccoli come lui. Invece l'uomo di Luca Matti no. L'uomo di Matti si vede. Ed è proprio solo. Così tanto che non è nemmeno sotto al grattacielo col naso in su, piccino tra i molti. No no. E' così tanto tanto solo che è lontano, altrove, lui guarda la città, dove non è possibile vedere anima viva o un segno qualsiasi di vita organica sia per quanto son fitti i palazzi, sia per la distanza, da dietro un vetro. Agli zoppi grucciate. Però mi piace, Luca Matti, sarà per gli occhi che ridono, sarà che me lo immagino imparare a suonare la tromba, sarà per il sottofondo. Sarà che negli ultimi tempi mi sento identica a un suo personaggio.

4 commenti:

  1. Solo grazie per la scoperta di un artista anzi di artisti che fotografano perfettamente questo nostro secolo ingrato.
    Bellissimo...
    ah, a volte anche io mi sento esattamente così, mentre precipito in tutto questo grigio freddo e immobile
    Cordialmente

    RispondiElimina
  2. Che bello questo video! Bello e anche un po' angosciante.
    Vedi, me lo sentivo che non sbagliavo ad assegnarti il premio stilish! Eh eh.
    Non conosco questo artista, e in realtà per me la videoarte è ancora un'illustre sconosciuta, ma fatico a immaginarlo ridente e gioviale come lo descrivi. A me alcuni passaggi ricordano un po' il video di The Wall, le riflessioni sulla massificazione degli individui, della vita, la produzione seriale di habitat artificiali, cubi di cemento che isolano l'uomo, che guarda da uno schermo, lontano, il mondo in cui vive devastato dall'uomo. Bello e terribile.

    RispondiElimina
  3. SuSter, te e i premi!! Grullaia! E ora che faccio? Io leggo un miliardo di blog, come potrei dare i punti e i premi? Che già solo all'idea mi son sentita in colpa e ho messo in chiaro un po' di tutti i blogghini che ho in liste varie ;)ora deciderò se continuare la catena, ma anche no... son rospissimissima, io! Grazie del patacchino, appena mi riesce lo appunterò di lato stile medaglietta di Lourdes ;)

    RispondiElimina
  4. E vabbè, dai: anche io non le sopporto, sai. NOn credo che succeda niente se la interrompi. Qualcuno lo dovrà pur fare prima o poi, o fioccheranno premi come oggi fioccano lauree e corsi di formazione... senza alcun valore! hihihihi! (sob!)

    RispondiElimina