domenica 8 agosto 2010

(Ri)Live.



La chiusura della festa Avanti popolo era da non perdere. Anzi. Il concerto, che la festa alla Fortezza in sé ha del patetico, ogni anno di più. Banchini di cianfrusaglie e paccottiglia, odore di bomboloni a zaffate. Seduti a sbafare frittura e ad assorbire puzzi di mangiari vari (dalla grigliata argentina ci investivano delle vere e proprie nuvole di fumo grasso gustosissimo), abbiamo ingollato mojitos e birra trascurando gli amici. Era una serata labronica, ma per disguidi c'era anche Gazzé che rifaceva i Genesis. Per stanchezza e per una certa intolleranza aspie ai volumi troppo alti abbiamo disertato e a furia di chiacchiere e aneddoti e amarcord quando ci siamo schiodati ormai Gazzé era probabilmente già verso l'uscita del casello autostradale e siamo infilati in questa Bella Livorno, che i Virginiana Miller erano già un pezzo avanti. Poi è arrivato Bobo. E poi è tornata Nada. Meravigliosa Nada che balla sulla Marmellata, con aria da bambina e poi pare invecchiare 20 anni mentre duettano e ci regalano Ciampi e il cuore lasciato sul porto di Livorno. Bobo é signore e sparisce mentre Nada canta, da solo fa il solito casino, cazzeggia, trascina, gioca e bercia, fuori dal palco si nasconde con trucchi da opossum e rifugge qualsiasi contatto anche visivo, ma secondo me va sempre a migliorare, magari prima o poi la smette di suicidarsi. A fine serata i piedi a pezzi e il collo torto di troppi spilungoni davanti attraversare i viali ma pensare al Pontino.

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