sabato 5 giugno 2010

Secrets.



Leggo tra le parentesi di un blog (noi siamo i rapporti che riusciamo a fare). E è gioia, certo. Perché c'é tanta roba, per me, in quelle poche parole. C'é tutto il mio presente, c'é un film di gatti bianchi e fate irlandesi, c'é una terrazza dove bere un frizzantino tra la doccia e la cena, c'é tutto un cambiamento che avvicina e allontana. Eppure mi punge la spina di tutti quelli che non riesco a fare. Non ci riesco a stare, ai sorrisini di facciata, alle euforie di una serata. Non ci leggo il dietro, mi perdo in una nebbia, annuso un vuoto. E allora lascio perdere. Mi allontano, evito, vo per la mia strada. Eppure punge. Mi piega il senso di colpa per il rifiuto, che hanno insegnato che bisogna essere buoni, dire sempre di sì. L'incertezza, il sentirmi sicura delle mie antenne ma non riconoscerne mai la validità di fronte a un diniego, come se le parole (le bugie) passassero avanti, per rispetto a chi le dice. Che se uno le dice, deve per forza esser meglio fingere di credergli. Il tutto forse si riassume nell'incapacità del vero vaffanculo e mi àncora a robe vecchie, mi sento a volte ferma lì. Poi inaspettatamente un giorno il tutto scivola addosso ed è indifferente, superfluo, non rievoca nulla, non ha più profondità e livelli. Mi piacerebbe, moltissimo, avere a portata di mano parecchi tubetti di colore e tempo.

1 commento:

  1. mmm...leggo spesso questi tuoi pensieri sui sorrisini di facciata...le euforie di una serata...mbò? chissà qual è il cuore di sti discorsi...bacioni!!

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