lunedì 7 settembre 2009

Fare.

Talvolta le cose da fare sono così tante e la mente è così impegnata a gestire i tempi, le ansie e gli incastri che non c'é modo di sedersi e organizzare tutto quello che si riceve dal fuori. Un po' come avere quel castello di carte iniziato sul tavolo e doverci passare davanti più volte al giorno e non aver mai tempo o voglia, per stanchezza, di sedercisi davanti e continuare a metter su un piano dopo l'altro. E così pedalo, che Arthur ha la gomma nuova in seguito alla sparizione del pomodorino e ansimo in salita nuovamente, che ho perso l'allenamento e ho pure ripreso tre chili; accolgo, che l'alta stagione ha ripreso e è ripartita la giostra degli arrivi e le partenze; attendo una serratura nuova, che il pomodorino è riapparso miracolosamente a pochi metri dal furto in seguito all'occhio di falco di una talpa premurosa e all'essersi rivolti al boss locale; organizzo trasferte dell'ultimo minuto che devo andare a fare la testimone di nozze, io, col tacco otto, io, con un vestito serio, io, in quel delle lande sperdute da raggiungere da sola, io; penso al convento che trascuro da mesi e non ho avuto mai tempo di metterci piede, strangugliata dall'intrusione violenta dei muratori che nemmeno telefonarono e hanno lavorato lì dentro al posto mio, in mia assenza e sarebbe stata roba da denuncia; cerco canali nuovi per migliorare la condizione lavorativa e annaspo e cerco di galleggiare come un cane coi braccioli; starnutisco e lacrimo, che l'allergia si è scatenata feroce ed è passato il tempo in cui me ne beffavo, col muso sul tappeto d'acari e pelo di gatto beatamente intenta a far sessone che tanto l'allergia è solo un fattore psicosomatico. Lo è, è ovvio, ma ora sono nel momento negativo della faccenda e stressata e fiacca patisco e smoccico; non faccio sessone, in barba al fatto che di solito chi molla un blog ha trovato un banano; rimando le telefonate di sera in sera e crollo pensando che capiranno e sanno che li penso, chiamerò domani, adesso dormo e son passati mesi, confido nella comprensione; e in tutto questo ascolto, e cerco ma non ho tempo di sedermi e costruire un altro piano, ho troppo da fare. Intanto so di avere molte carte e verrà il tempo.

7 commenti:

  1. Pulce...bisogna ciancicarsi al più presto.
    Io son qui per te.

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  2. Son Gaione.
    Gaione che ancora non capisce come fuggir dallo stato anonimo del commento.
    Secondo te è grave ch'io abbia letto FAVE invece che FARE come titolo al tuo Post? Non solo, ma che l'abbia fatto ripetutamente e senza indugio per almeno quattro volte di fila?
    Sarà un segno.
    Mah.
    Sarà autobiografico.
    Ti bacio pulce mia.

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  3. Ho letto il post tutto d'un fiato che adesso manca a me il fiato.
    Sei di una energia incredibile e fai marciare il cervello a velocità supersonica.
    Per quanto riguarda il tuo ed il mio blog, missione compiuta.
    A presto.

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  4. Gaione, pensa che io avevo letto due volte "far sessione"... mi sa che è un segno anche il mio :)

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  5. @Gaione e SirSir: sì, assolutamente, è un segno.

    @Monticiano: grazie, in realtà mi sento spompa e bollita, mi piace questo nuovo rovesciamento, si crea qualcosa! A presto.

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  6. Che tu,fra allergie,"cavalli di ritorno",feste di nozze,impegni stressanti e banani che latitano abbia trovato il modo di passare dal mio blog per sostenermi nell'ardua lotta contro il bambino G. (detto anche "così piccolo e già così stronzo") è cosa di cui non posso che esserti infinitamente grato :)

    A presto.

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  7. Ciao,
    capisco anche troppo bene, e da distanze enormi ti mando un'abbraccio.

    Prima o poi, prima o poi.

    Giovanni che ha visto il tuo blog su anobii.

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