Fattori, Un toro 1958 acquaforte
Il toro di Massalto
Amici cari se m’ascolterete
la verità vi fo toccar con mano
raccapricciante quando sentirete
dei razzolesi un caso molto strano.
E' una bella squadra organizzata
di giovanotti per fa una girata
per divertirsi con l’organino
e i’ sonatore gli è Gabbanino.
Un certo Cannozza l’uomo più retto
e l’organino portava Giorgetto,
che i’ sonatore gli ha un piede zoppo
poi sentirete cammina anche troppo.
D’estate sull' altura è bello frescheggiar
c’è l’aria bona e pura, è una felicità.
Tutti eleganti fecero partenza
la passeggiata s’annunciò discreta
per quei paraggi han piena conoscenza
diretti se ne andarono a Moscheta.
Si divertirono tutta la sera
con le ragazze discrete che c’era
nei casolari, nella foresta
la sera tardi a gamba lesta.
Per ritornare all’abitazione
or sentirete che confusione
nel primo parco fecero sosta
di nuovamente per fare ribotta.
Circa alle due di notte decisero partir
Finisce le ribotte, comincia il gran soffrir.
Mezzi assonnati, un po’ bevuti e stanchi
chi brontolava e chi cantava in coro
eran vestiti in pantaloni bianchi
sbagliando strada e incontrarono un
toro.
E quella bestiaccia vedeva bianco
s’incamminò per raggiungere il branco
muggiva forte come una iena
or sentirete la brutta scena
Col manto grigio color del lupo
tra quelle caspe col cielo cupo
ma i razzolesi in quel momento
dissero siamo in un brutto cimento.
Vedevan di lontano le case biancheggiare
decisero fa presto potersi rifugiar
Ma tutt’a un tratto lo sentan soffiare
un istrice pareva scatenato
non è più tempo di stare a pensare
a pochi metri s’era avvicinato.
E i'Malavolti disse a Giorgetto
“fagli sentire un po’ d’organetto
siamo colpiti dalla sventura
forse potrebbe aver paura”.
E dell’organino sonavano i bassi
quando lo videro che a pochi passi
lasciato in terra a sonà le voce
i’ toro sembra che è ancor più feroce.
Sentendo fà quei versi e i panni biancheggiar
il toro si credeva le vacche di afferrar.
Ma i’ sonatore che ha anche el piè malato
sprezzava il male e camminava forte
vedendo l’organino abbandonato
lo riprendeva sfidando la morte!
Senza bullette che scivoloni
s’arrampicavano lungo i costoni
sempre dicendo Cosa mi faccio
s’eran persi un po' di coraggio.
Disorientati mezzo smarriti
dalla paura trasfiguriti
senza stanchezza, senza più sonno
poi tutti insieme si ritrovonno.
Si guardano fra loro dicendo: “come va?
Siam liberi dal toro, ci voleva ammazzar”.
O giovanotti che vi piace andare
sulle montagne a fa' le passeggiate
dei giri le strade risparmiate
per non avere da i'toro le incornate
Ma Stroncapali voleva andare
dal Maresciallo per denunciare,
ma il contadino di quel toraccio
poi ripensando gli è un affaraccio.
Siam dipendenti da quel padrone
si compromettano le condizione
così pensando a questi momenti
un’altra volta staremo più attenti.
Del toro di Massalto l'andò a finì così
nei prati d'acquabona credevan di morir.
Caterina Bueno
Nessun commento:
Posta un commento