giovedì 17 novembre 2011
Inviti al viaggio.
Pare che anche io "viaggi emotivo". Ma forse dovrei dire Pare che io viaggi emotivA. Non lo so. Si inizia bene, già ho i dubbi esistenziali, adesso ci aggiungo quelli grammaticali. Non so manco come fare una degna presentazione della cosa, insomma, ne ho lette alcune che già dicevano tutto egregiamente ma tanto il blog che è stato partorito da Stima e Melablu si presenta da solo, grazie al cielo, basta farci un giretto e si rimane impigliati, si inizia a cliccare sulla mappa e si viaggiano mondi bellissimi. E a quanto pare ci sto pure io. E ne sono parecchio parecchio fiera, lo devo dire. Ma che ci fo io lì? Non lo so, non chiedetelo a me. Come al solito, io mi fido di chi mi ci ha messo e senza indugi mi appunto la medaglietta. I miei dubbi nascono spontanei dopo aver letto nel tempo i post che raccontano, invitano al viaggio e fan venire voglia di saltare sul primo treno, sfogliare guide e vivere in un camper. E appunto, che ci fo io lì? Perché io non viaggio quasi per nulla e se viaggio, sto zitta. Io son stanziale, ho il terrore e il tremore all'idea di spostarmi (da sola). Mi era un po' passato questo panico da kilometro, ma ha fatto come la peperonata, si è ripresentato. A traino no, andrei ovunque e in qualunque condizione. Forse sto lì perché viaggerò poco, coi piedi, ma in quanto all'emotivo signora mia, ne ho a badilate. Io vivo, emotivo. Secondo Stima io sono SuaEccellenzaEmotiva, quindi deve esser per quello che mi ci ha infilato dentro. E a questo punto ho un obbligo, devo assolutamente sforzami e viaggiare di più. O raccontare altri marciapiedi oltre quelli di Firenze.
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E a questo punto ho un obbligo, devo assolutamente sforzami e viaggiare di più.
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Ecco, approvo in pieno...sara' che le emozioni che danno i viaggi "chilometrici" non me le ha regalate nessun'altra cosa, sara' che sono un animale in fuga....ma un viaggio e' qualcosa da vivere sempre.
Vorrei rammentare,peraltro, un progetto di visita in Olanda che avevamo in sospeso....
Cara la mia EccellenzaEmotiva, mi inchino a cotanta presentazione, che tu sei tra chi ha capito meglio di tutti il nostro viaggio: non necessariamente esotico, non necessariamente fotografato, non necessariamente voluto. Obbligatoriamente emozionante, però.
RispondiEliminaI viaggi, come gli incontri, semplicemente capitano - e davvero i blog sono solo strumento, non fine...
Dopo aver letto questo, non poteva che sorgermi spontanea una curiosità, che forse spontanea non proprio a tutti nascerebbe, ma a me sì. E la curiosità è questa: ma che significa "viaggio"? Trovo sul Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana: "da viaticum, provvista per viaggiare, che, ne' bassi tempi, era la cosa più importante per chi si metteva in via; indi assunse l'odierno di "cammino" che si fà (sic) per andare da un luogo ad un altro, che sieno tra loro lontani". ah ah ah! bellissima l'espressione "ne'bassi tempi", me la devo riciclare!
RispondiEliminaDunque l'andar per via cista tutto. E se nell'andar per via a Firenze mi dovessi far bagaglio di un qualche viatico, di certo non trascurerei di approvvigionarmi dei pensieri de ladoratrice. Quale miglior viatico di questo?
Dal momento che hai un motorino, puoi pur sempre viaggiare per angoli poco frequentati di Fi oppure (nn so se possibile) spingerti verso comuni limitrofi...Io a Sesto rimango continuamente affascinata da tutti quei vecchi muri di cinta delle antiche proprietà o i casolari abbandonati, sempre curioso alla ricerca di cose antiche dimenticate...(ho scoperto che su Monte Morello c'è un borgo abbandonato, appunto "di Morello" con annessa Fonte (di Morello) sarebbe una scarpinata bella lunga...)
RispondiElimina@Silvia: ahimé, mi serve tempo (e entrate più consistenti)
RispondiElimina@Stima: tanto è colpa tua, vedi tu.
@SuS: un panino col formaggio di quelli che sotto la loggia ci invitavano all'assaggio? :D
@Paper: oh yeah, Borgo di Morello (e relativa botteghina dove fare una merenda). Con un motorino elettrico non si va da troppe parti, molto meglio la bici.
Un giorno, l'averolla!!
RispondiEliminaviaggi minimi, gite emotive. Guardare con altri occhi il muro di fronte, guardarsi allo specchio..
RispondiEliminaNon serve andare molto lontano se una "vive una vita emotiva", come fai tu!
Grazie per la bellissima presentazione!! :-)