sabato 1 ottobre 2011

Filosofia.


Piccoli lettori crescono

Lavorando ho scoperto una collana di libri per bambini dedicata alla filosofia (o viceversa). E così in barba alle ristrettezze è arrivato un pacco di regali futuri bellissimi. Che chi se ne frega, si vive uguale se si ha una scatoletta invece del filetto, ma certe cose non ritornano. I libri sono belli, le illustrazioni divertenti, le domande molto serie. Un progetto ambizioso, forse. Non lo so. Penso che se avessi figli (scialiamo, plurale!) cercherei di dribblare tutto quello che è omologazione triste, le Winx, la Disney e i dvd a ripetizione. Non avendo figli mi limito a vivere il mondo dei nani da spettatrice a distanza o ancora meglio da lettrice, attraverso alcuni blog. Scopro dei mondi bellissimi, traspaiono mondi fatti di ricerca, creatività, sbattimento, condivisione, trasformazioni e sfide. Crescita bilaterale, simultanea. Io posso buttar lì solo teorie ma una cosa è sicura. Un figlio ti cambia, profondamente. Se non ti cambia la vita e rimani la stessa persona di prima con gli stessi interessi abitudini e sistemi, ci sono grandi possibilitá che nel tuo malatissimo mondo tuo figlio valga per te quanto un altro dei tuoi status symbol, una borsetta, un quadro, un autografo. Ma a parte queste considerazioni da dopo cena tra un mirto e racconti di vacanze, mostre e percorsi artistici accidentati, mi è rimasto in mente un post di qualche tempo fa. Come un'onda di amarezza ha attraversato la rete e ho letto post sfiduciati, post che parlavano di emigrazione e speranze svanite, madri rassegnate o colpevoli che si battevano il petto per non aver la foga di lottare per far sì che il paese sia migliore per i figli. Non credo che una donna sia una cattiva madre se non va in piazza a cambiare il mondo per il figlio. Penso che lo sia se non gli regala gli strumenti per vederlo, il mondo, e per poterlo valutare e cambiare. Come vengono facili queste perle, da non-mamma.

7 commenti:

  1. queste perle vengono facili anche da mamma, è infilarle una dietro l'altra e tenerle insieme, poi, che è dura...

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  2. Oddio, ora sì che mi commuovo! E chi se l'aspettava una doratrice così? Tieni in serbo i Bignami filosofici (perdona l'uso del termine, sicuramente non all'altezza del reale valore di quei testi per bimbi) per quando la pupa sarà in grado di elaborare livelli di pensiero un pochino più complessi di "Ga: nain nain" perchè poi me li passi. Anzi: te la spedisco in missione maieutica e tu ne farai una perfetta baby filosofa (disadattata!) che mi sfinirà di interrogativi esistenziali fino a costringermi alle dimissioni dal mio ruolo di educatrice.
    Son molto toccanti le tue riflessioni da non-mamma, o mamma potenziale. Lasciano intravedere una persona assolutamente capace di immedesimarsi in una realtà che per il momento non le appartiene, capace di comprenderla anche molto più profondamente di molti che invece la vivono proprio, come dici tu, come uno status symbol, un cliché a cui adattarsi. Secondo me saresti un'ottima madre, ma va bene anche un'ottima co-madre!

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  3. PS. Magari assieme alla pupa allego un paio di filetti di manzo freschi freschi, direttamente dalla macelleria paterna (sappi però che è carne islamica: potrebbe nuocere seriamente al tuo miscredente e blasfemo apparato digestivo).

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  4. da mamma, da non mamma...ci vuole un intero villaggio per crescere un figlio, dice un proverbio indiano, percià c'è posto per tutti!!!!
    mipui dire che collana di libri è? da che eta va bene? molto interessante!!!
    pepita

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  5. @Stima: sei una meraviglia e mi sembra che i tuoi risultati siano ottimi.
    @Suster: mi ci hai infilato tu nei mommyblog, sappilo!!!! E tu non lo sai, ma anche se lei ti dice solo Ga:nain nain! ha già percorso tutta la filosofia umana dalle origini ai giorni nostri :D
    @Pepita: l'autore si chiama Oscar Brenifier, fondatore dell'Istituto di pratica filosofica e su ibs erano praticamente a metà prezzo. L'autore ha un suo sito dove penso siano segnalati anche i workshop che tiene in giro per il mondo.

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  6. PS

    @Suster: in corpo c'é buio, mi hanno insegnato i miei avi... :D

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  7. La gioia di pensare a quanto si possa dare ad un figlio, a tutte quelle cose belle per noi, a tutte le cose che avremmo voluto imparare noi, a tutti quei discorsi che ti aprono la mente già a 5 anni....tutte quelle cose che costituirebbero una società migliore e e più responsabile, che non avrebbe niente in contrario a far crescere i propri figli da due persone dello stesso sesso. Per esempio.

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