lunedì 24 ottobre 2011

Aggratis.


La terrazza regala bocci e fioriture tardive e grappolini di pomodori verdi rabbrividiscono nel vento. Il corpo si ribella e si riprende il podio con un mal di testa di due giorni che mi trasforma in un bianchiccio Nosferatu. Due giorni al buio, digiuna, k.o. e incazzata. Un delirio di piangina notturna, incubi, rabbia, impotenza depressione e nausea. Ma tanto passa e quando passa, la rinascita. Andare a cercare i colori e scoprire che hanno chiuso anche il negozio, passare a prendere pennelli e carta a vetro, star tutto il giorno a spennellare di bianco pensando a una morona esagerata con crinoline e parruccona e ad una frase adatta per farla entrare in scena. E spennella spennella ascoltar le ninne nanne della Bueno, gli stornelli dell'Amiata e ricevere visite inaspettate per un abbraccio al volo. Scambi di libri mi aspettano e favoleggio pensando al Palazzo Blu dove c'è Picasso che mi aspetta, penso a Nannetti ormai perduto al museo dell'Art Brut di Losanna dove sarà fino alla fine del mese e al suo muro che si sgretola e si perde in quel di Volterra, penso alle foto delle opere della Tinaia ammonticchiate in magazzini spersi, così colorate, potenti, toccanti. Immagini, desideri, vitalità che si agita e si stropiccia gli occhi e si stira come un gatto. Frasi affiorano, galleggiano e poi naufragano, vanno e vengono come la risacca. Lascio che l'onda le porti, so che resteranno arenate quelle giuste e dovrò solo appuntarle sul foglio quando riordinerò le scene. E' strano fare un  lavoro che non ho mai fatto e che mi hanno dato con decisione, trovarmi a leggere ad alta voce e sentire dove funziona e dove no proprio come suona o non suona quando lo leggi dentro. Ancor più strano veder sul volto che hai davanti la riprova, veder annuire una persona laddove sei sicura che sia buono, vederla spegnersi nell'assenza dove non hai messo un bel nulla. Dopo due giorni di buio brilla tutto e i colori sparano. Mi guardo intorno, saltello nel virtuale a piluccare laddove son rimasta indietro e un po' mi deprimo, che questo blog è un disastro, non ci sono rubriche, non faccio giveaway, non insegno non informo e non dò istruzioni. Se torno indietro vedo foto doppie, sempre i soliti discorsi, come un girare in tondo. E' proprio come la mia vita, questo blogghino. Un casino.

8 commenti:

  1. se trovo una rubrica o un giveaway, qui, vengo e ti do un cazzotto. poi smetto di leggerti. besos

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  2. Allora senti, quando vai a palazzo blu fammi un fischio. OK?

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  3. herm.....cosa e' un giveaway?
    (strana gente, i bloggers...)

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  4. No, a me piace/piaci così.
    Anche tu sei andata in black out? Quando ci si riprende da quei momenti, è proprio vero, i colori sembrano più brillanti. Ho fatto le foto migliori dopo i black out, si vede che l'occhio deve alimentare la bellezza ed è più attento!

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  5. Io adoro i casini ^-^ Il mio blog per esempio rispecchia il mio casino mentale :) non informo di niente se non dei miei dissidi interiori, non creo tutorial di niente, non insegno a fare nulla, non tengo rubriche, ho organizzato due give away che di solito servono ad obbligare i lettori a iscriversi al tuo blog e pubblicare il tuo banner ovunque e invece io ho detto no a questo e ho scritto "basta che lasciate un commento qua sotto". Io piazzo delle foto, scrivo cose a caso che sento il giorno. Tipo "la vita è la fuori: corro a prenderla" ma poi il giorno dopo sono ancora incasinata quanto prima se nn di più. ahuuhauhaah e allora reagisco al casino della vita ordinando il blog, cambiandogli lo stile, cerco di creare un minimo di bellezza a dar contorno ai pensieri nati dalla mia vita distorta :) questo per dirti che io passo sempre qua a leggere e i contenuti che trovo mi piacciono perchè sono spontanei e non artefatti :)e poi io adoro i casini ( ma qua sn di parte) :)

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  6. Be', per fare un blog non servono per forza i giveaway e le rubriche :)
    Guarda, ogni tanto fa bene fermarsi per ritrovare l'ispirazione ;)

    E.

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  7. Stima: che dirti? Stima!!!
    Su: Effigurati se non ti importuno!
    Silvia: il giveaway è un "dar via" che in certe forme dà luogo a mirabili iniziative di poesia e di ricerca, altre volte mi avviluppa in spire di tristezza...
    Owl: black out totale. Chissà quale bolletta non avevo pagato ;)
    Dreamy: tu informi abbestia, regali meravigliosi viaggi, sforni bellezza e poesia e il tuo casino è bellissimo.
    Secco(dimmi che posso chiamarti Secco, che mi piace un monte l'idea di conoscere uno che si chiama Secco, mi sa di protagonista di romanzo) benvenuto!

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