lunedì 19 settembre 2011

Accumulo.


Ho imparato il sapore del ficodindia, di panini sotto a un albero di fronte a un palco silenzioso e cioccolata d'emergenza. Ho assaporato una cena sontuosa in quel di Livorno, millefoglie di triglia, crostacei e pescetti crudi mentre sul muretto del cortile interno andava a spasso una rumorosa pantegana che anche se uno cerca di convincersi No, sicuramente non era Ratatouille. Son stata a respirare un po' in mezzo al mare, niente a che vedere con le acque sarde, ma era il mio mare e si vedevano il faro e il pontile, come due punti fermi nell'esistenza. Ho conosciuto una meravigliosa scrittrice indiana che aveva perso le parole e l'ho portata nel giardino dei ciliegi, dove campeggia tuttora e dove è libera di stare, gloriosamente sciamana fin quando la caccia alle streghe non avrà la meglio. Ho respirato tra cinquemila alberi in un mondo alla rovescia.

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