lunedì 14 marzo 2011

Gocce.



Sarà che alla fine di tre lavori non riesco a farne bene nemmeno uno e non risolvo niente ugualmente. Sarà che arrivo a casa che non ho mai voglia di far nulla e la mattina mi vedo sempre più vecchia, e stanca, e non mi danno più 28 anni e mi sento lugubre e grigia. Sarà la prospettiva di passare il venerdì sera incassata in un tubo. Sarà una pesantezza che non mi so scrollare da dosso. Oggi, che con le finestre spalancate ho riaperto le piante, ho sentito l'aria calda sul terrazzo, mi sento ugualmente, dentro, la pioggia di novembre. E in special modo, non in questa versione, ma in quella, secondo me migliore, di Lucia Vasini.

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