mercoledì 23 febbraio 2011

Passi.


Quadro illustrazione della favola Tutta colpa di una ciabatta c/o ospedale pediatrico Meyer

Mi alzo, vado a lavorare, rientro, ceno, dormo, mi alzo, vado a lavorare, rientro, ceno, dormo, mi alzo, vado a lavorare.... Si capisce no? Ecco. Quando arrivo a buio e stacco, cammino. Una specie di decompressione. Se succede di giorno cerco di distrarmi il più possibile e mi ritrovo a camminare dietro a uomini da ufficio che non si accorgono di quanti cinguettanti esserini popolano i giardini e stanno tronfi al cellulare, grigi. In qualche giardino un gatto, a volte un musino dietro a un vetro, a naso in su. Osservo i gesti, guardo i passanti, le camminate, i volti. Guardo la vita, cammino.

4 commenti:

  1. anch'io cammino molto in sto periodo...

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  2. Sto vagheggiando una passeggiata questo fine settimana: mattina presto,la Ciclostrada dopo le Cascine, digitale appresso. Non ho intenzione di farla tutta ma solo fino all'autostrada...Te come sei messa?
    In alternativa un mezzo shopping scarpaceo...

    Isa (e la mooncup)

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  3. @luigi: camminare è godersi il mondo, prendersi tempo.
    @isa: mezzo shopping scarpaceo significa comprarsi una scarpa a testa? ;)

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  4. No, significa che lo sciopping si limita alle scarpe e, se avanza tempo, ad una capatina a Promod...
    Ah! Sabato mattina lavoro fino alle 13...circa...

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