Alzarsi all'alba per portare le colazioni agli ospiti di domenica, non è mai il massimo. Con questo gelo poi l'umore ti scende "sotto i ginocchi". Eppure una volta in strada guardare la città dormiente ha sempre un effetto rivitalizzante, ti fa sentire custode di un tempo e un posto solo tuo. La città è mia e vuie durmite ancora... Questa mattina, mentre mi bardavo per uscire nel freddissimo, mi sono accorta che c'era un rumore di sottofondo che cresceva di intensità. Ma non era in camera. Non era nel corridoio. Non veniva dalla cucina. Da fuori proveniva un rumore continuo, assordante. Sono andata ad aprire la portafinestra della cucina e il cortile gli alberi e i tetti erano invasi di uccelli. Il tetto da rosso appariva marrone. Compatti, pigolanti, coprivano i rami e le tegole. Poi in sincrono si sono alzati in volo e il rumore piumato e vibrante si è accompagnato a quel canto continuo. Nel silenzio la musica della natura è qualcosa che ti risuona dentro, che ti emoziona. In città di queste cose non ne capitano mai. C'é sempre rumore di traffico, di tecnologie invadenti, di ciarlare inutile. C'é sempre da pensare a qualcosaltro, senza pause, senza silenzio. Ne sentivo parlare da anni degli storni di Roma, degli stormi esagerati, ma uno spettacolo simile, immagini e suono, ancora non me l'ero goduto. Ho pensato a Palomar, avrei voluto acchiappare qualcosa per condividerlo. Ho pescato dagli strati il telefono per fotografare, ma non ho fatto una mazza, perché nel sonno e nella meraviglia lo impugnavo al contrario e così a ogni scatto si richiudeva l'applicazione e amen. In rete ho trovato un sacco di foto, ne ho presa una che renda l'idea ma nessuna richiama l'impressione di quella forza e di quella leggerezza. Poi si sono involati tutti verso lo stadio, verso altri alberi, altri giardini. Mentre andavo verso il motorino ho continuato a sentirne il rumore. La città, nel mattino, era soltanto loro.
Hai ragione, lo spettacolo fegli storni è impnotico, energetico quesi magico direi, quella loro contemporaneità nel volo è affascinante.
RispondiEliminaMia nonna diceva che tutti in passeracei sono messaggeri, una specie di unione tra mondi.
L'unione fa la forza?
La natura è inarrestabile?
La musica delle ali è musica dell'anima?
Chissà...sta di fatto che vederli è una cosa bellissima.
Buona domenica
Cordialmente
ps scusami ho postato con un account diverso per errore. Ecco i miei dati, sennò non mi risonosci :-)
RispondiEliminaCara Luce, il cordialmente è inconfondibile ;D
RispondiEliminali ho visti anch'io proprio a Roma il 6 gennaio scorso: ero in macchina e non ho potuto fare a meno di rimanere a bocca aperta vedendo le figure che disegnano nell'aria volando tutti insieme con perfetta sincronia...meraviglia sorprendente!!!
RispondiEliminaDovevi vedere quel venerdì di Dicembre che nevicò, ero al piano sopra il mio, dato che è l'ultimo si vedono tutti i tetti della zona (via del palazzuolo, via della scala,tutta quella neve già era uno spettacolo poi vdere gli storni che si muovevano all'unisono per poggiarsi su ogni antenna e albero occupabili e risollevarsi in volo appena uno starnutiva e riprendere ad attraversare l'aria come un sol corpo, insomma era bellissimo! E nevicava ancora!
RispondiEliminaISA
Se domattina riesco voglio alzarmi presto e vedere se il passaggio dentro al cortile alberato è giornaliero :)
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