We want sex, Nigel Cole 2010
Una storia politica, sindacale, sociale. Ma più di tutto una storia di donne. Donne che vengono pagate meno degli uomini, donne che sono costrette a pagare il doppio per la propria realizzazione. Donne che per la prima volta prendono la parola e scioperano per i propri diritti, passando dalla parte attiva della barricata e lasciando agli uomini il ruolo di chi aspetta a casa. Il ricatto che si genera tra le mura domestiche è peggiore del gioco di forza sindacale. Mina l'identità femminile che cerca di affermarsi, nuova. La piega, la isola, la annienta, silenziosa o dietro parole d'amore che amore non è. La vittoria finale delle operaie che sgonnellano verso la fabbrica non è catartica, non cancella dalla mia mente la figura della brillante moglie borghese che ha lasciato sé stessa per farsi trattare da cretina dal marito. Un'alleanza, un martirio, un dramma silenzioso e solitario che conserva un tocco di rosso, una scintilla che fa sperare in un sonoro vaffanculo.
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