martedì 14 dicembre 2010

L'idea sarebbe stata quella di mettere in moto due o tre cornici che ho lì per terra e farle, finirle, realizzare roba. Per sentire vivo questo posto che è il mio nido ma che in una serata di stanchezza diventa un peso di roba sconosciuta e ferma, un laccio, un cimitero di ricordi morti, vecchiume accumulato e immobile, freni, bagagli, catene. Io non lo devo guardare Picasso che disegna, mi vengon su delle crisi che non c'é proprio verso di prendere un pennelluccio in mano. Poi invece è freddo, faccio altro, mi distraggo nello shopping come se fosse natale. E per portare un po' di quella casina colorata dentro e bianca fuori dentro allo studiolo, mi compro un gomitolo di lucette cinesi, perfette anche per creare un corto circuito e liberarsi della paccottiglia. Domani mattina le porterò lì insieme a una nuova piantina verde. Farò una bella protezione antigelo alle ciccine sul davanzale e vedrò di mettere anche le tende nuove. Scritto così sembra proprio che verrà aggiunto il proverbiale tocco femminile all'ambiente. Conoscendomi probabilmente lo renderò un casino ancora più grande.

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