martedì 23 novembre 2010

Sound.

Una cosa che mi piace molto di questo periodo della mia vita è che ovunque ho vicino della musica. Io che non so suonare niente, che non so cantare, che mi muore lo slancio nella timidezza e non ho ritmo, che raramento apro iTunes lavorando al computer e non ho neanche un'iPod un lettorino, un impianto qualunque, mi beo nell'ascoltare gratis e a casaccio. E quando sono a lavorare mi accompagnano gli accordi di un piano dolcissimo, mescolati ai profumi dei due ristoranti vicini, intingoli, sformati e brace. Dal divano ascolto il pianoforte che suona da solo o accompagna a volte i gorgheggi di cantanti lirici che provano o forse imparano. Ascolto rapita. E' un altro mondo ed è appena al di là del muro, come una nuova dimensione. E oltre la parete dello studiolo la musica alta del mio vicino trendy. Spesso qualcosa che non conosco, rumoroso, caotico, a volte la Carrà, Renato Zero, cose così. Una colonna sonora casuale, remiscelata, senza un progetto. Da qualche giorno sempre sottofondo di pioggia e auto sull'asfalto bagnato. Non viene neanche voglia di uscire nel mondo. Mi sembra di esser finita a Macondo.

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