sabato 6 novembre 2010

Pow.

Cotone sintetico, cotone naturale, barattoli in fila con etichette intriganti, una coperta buttata sulla testiera argento in lavorazione e temperina da scaldare nell'aria che non sembra fredda. All'alba controllo alla stanza E, questura, statistiche, disponibilità e prezzi, numeri da chiamare, email a cui rispondere, email da ricevere, giri per farmacie, negozi e strade sporche. Quindi 50 foglie di rame in libretti 16x16, 1 stecca di colla in un barattolo pulito, un coltello che non taglia, scadenze rispettate, tempi lunghi, incazzature irrisolte. Accendere candele, dare la cera, lucidatrice, fax e accogliere, salutare, pulire lavare stirare e poi ricevere un certificato di eccellenza 5 pallini Tripadvisor, la macchina fotografica ancora fuori uso, le mie specchiere appese, gli specchi tagliati, il cartone trasportato, una scimmietta coi riccioli. Parcheggi, colonnine, incastri. Multe pagate, multe scampate, moltitudini mancate. Cene di finger food e pensieri deboli, altri punti di vista, rapporti ribaltati, occhi stanchi. Mi servirebbero un paio di appliques, se a qualcuno avanzassero, ancora non ho una serratura decente, perdo le chiavi, le ritrovo per caso, il vicino mi presta una scala attentatrice, il muro resiste anche ai chiodi da roccia. Le piante stentano nel cortiletto di pocaluce. Almeno bevono. Ma se l'acqua è indicata per diete povere di sodio è perché ne è povera anch'essa o perché no e dunque ne apporta il giusto valore richiesto? Avrei bisogno di più chiarezza e anche di un paio di pilettine che mi manca il poter fotografare al volo. Mi addormento davanti a uno schermo acceso, fiaccata dal manzo al mosto.

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