Mondi lontani.

Come ogni anno, a Firenze c'é Pitti. Pitti Fashion. Io di rimbalzo ci passo a fianco. Son tutti agitati, o quasi tutti. Per strada li riconosci, alcuni paiono alieni che sfilano in mezzo a una location mal scelta. Scarpe scamosciate viola, mise bicolori, robe improponibili. Io statisticamente a questo punto dell'anno crollo e ho pure pensato che si potesse trattare di una qualche allergia a questo mondo modaiolo. Ogni anno vorrei scriverne, eppure lascio sempre perdere, perché non è il mio ambiente, sarebbe come scrivere di catechismo. E poi ormai i pittaioli che conosco io son sempre i soliti da anni e qualcuno è diventato babbo, qualcuno ha messo su pancia, qualcuno rimbelloccisce ogni anno di più e ogni anno ci si rivede, famiglia. E son tutti tranquilli. Però oggi una cosa notavo. E da lì ho capito la distanza. Lavoro in una struttura ricettiva, vedo il lato "privato" di tutti questi pittaioli griffati. In tutte le stanze, tutte, un paio almeno o più di Converse. Perché le Converse a quanto ho capito son tornate fighe, son trendy, sono uno status symbol che levati. Io ce le ho avute le Converse. Certo, era diversi anni fa. Io spero siano cambiate nel tempo. Una delle scarpe più schifose mai calzata. Di tela e gomma, roba che puzza, che cambia colore, senza alcuna forma, una piattella dove il piede non ha appoggio, che d'estate ci bolli e d'inverno ci rasseghi. Io per le scarpe ho un'attenzione particolare, una volta m'han detto che è per il mio rapporto con la realtà, la scarpa per me deve essere ottima, tecnica, di qualità, l'estetica viene dopo. E allora notavo in tutte le stanze quelle Converse colorate, sgargianti, super fighe. Mondi lontani, quelli lì.