venerdì 25 dicembre 2009

Digestioni.

Ora dico io. Arriva uno grullo che ti tira una duomata nei denti. Dice lui, per odio. Dicono gli altri, è un malato di mente. Dopo un po' di giorni arriva una grulla che scavalca una transenna per abbracciare un poero vecchio che a ottantanni ha da portarsi addosso tutti quei chili di broccati e quella croce (che forse un po' gli farà anche da appoggio, ma non credo sia di titanio ultraleggero), che sta lavorando nonostante sia mezzanotte e che si trova all'improvviso in un parapiglia e che insomma non reggendo l'urto batte una boccata. Senza mettermi a fare questioni su quale dei due (o dei quattro) sia più grullo... ma cosa c'entrerà fare una dichiarazione "solidarietà al papa, fermiamo questo clima di odio e di violenza"? Che io ero lì con le lasagne, i crostini toscani, il maiale in crosta lardellato e le patate arrosto e a sentir tutta sta cosa è finita che non ho digerito. Nemmeno con un gotto di marsala all'uovo coi cantucci. Hai voglia a spingerci sopra il panettone, non è sceso nulla. Perché l'indignazione è forte. Le parole sono importanti e certi mescoloni non si fanno, sono un'offesa alla salute mentale della gente. Ma possibile che nessuno lasci giù la forchetta con la piramidina di piselli e mandi un moccolo tirato bene perché si sente preso per il culo? Già il fatto che continuino a parlare di aggressione al papa fa brutto assai, perché se il tutto era a scopo affettuoso non si può parlare di aggressione, tuttalpiù di incidente. Se io salto una transenna e tiro una testata in mezzo agli occhi a uno è un'aggressione. Se io scavalco la folla per abbracciare uno e nella foga del parapiglia tra guardie del corpo, ecclesiastici inconsapevoli del loro stato di cariatidi che van giù come pere cotte, fanatiche amorevoli lanciate, alla fine rotola giù la meringa mitrata, è sculo, non è un aggressione. Se la stessa cosa fosse successa che so... a Bono Vox, a Mick Jagger o ad Angelina Jolie non l'avrebbero chiamata aggressione. Però forse la dichiarazione sarebbe stata fatta lo stesso, perché l'importante è cavalcare il vuoto, lasciare che gli occhi guardino un'immagine e confondergli le idee dicendoci sopra qualcosa che faccia sì che nella mente si sovrappongano le immagine bevute giorni prima. Il gioco è fatto, se il cervello non è collegato. Si ingoia il tortellino in brodo e si annuisce. L'informazione è questa, all'ora di pranzo, non c'é nulla da fare, ed è così che si raccoglie il consenso, mescolando le parole, giocando sulla disattenzione della gente, sull'ignoranza, sul vuoto. Ora son qui sconsolata e indecisa se tirarmi su con una fetta di pandoro. Che mondo.

7 commenti:

  1. Mai osservazione fu più limpida!
    E di fatto è molto più interessante il tuo menù che le notizie dei nostri media.

    Lempio

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  2. Ho lasciato cadere la piramidina di piselli talmente tante volte, che ho smesso di mangiare piselli. Il sonno della ragione genera mostri. Berlusconi è causa ed effetto della perdita nazionale della capacità di pensare. Le parole vengono usate per piallare le coscienze. Resistere, come le sentinelle ai confini con il deserto dei Tartari...

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  3. ops, non ho messo la firma...

    Grafemi = Paolo

    ciao!

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  4. Al di là delle considerazioni politiche,su chi fomenta,su chi ha armato il braccio di chi,questioni verso le quali il mio interesse sfiora lo zero,sono d'accordo soprattutto sulla funzione di sonnifero per le coscienze che svolge la televisione attuale.Un vero strumento di rincoglionimento di massa;ma forse ce lo meritiamo,visto che continuiamo a scambiare programmi comici come "Studio Aperto" per telegiornali!

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  5. Peraltro si risolve facilmente: io la televisione l'ho data ai cani (che giustamente l'hanno scansata guardandomi malissimo) oramai tre anni orsono. Dopo i primi cinque minuti di smarrimento ci si abitua in fretta. E la piramidina di piselli non cade più...

    Per lo smarrimento consiglio lindor a oltranza, alternato a massaggi sulle spalle: funziona!!

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