sabato 24 ottobre 2009

Bosco.


Ho finito un libro importante tre giorni fa. Denso, difficile a tratti, faticoso. Da tre giorni rileggo le ultime tre pagine, dove parla di principesse addormentate nel bosco e principi che le risvegliano. Una roba da favola per bambini, che esemplifica tanto un sacco di robe più complesse. E infatti alla fin della fiera è l'immagine che mi è rimasta in mente. La strega cattiva che fa un incantesimo e fa cadere la principessa addormentata agisce sulla realtà e sulla persona e la sua invidia la porta a controllare la vitalità della principessa. Il principe non ha incantesimi e magie, ha solo l'essere principe, gli vien da sé. E quando per caso passa di lì bacia la principessa e la risveglia. Siccome io sono ganza, se chiudo gli occhi, mi vedo principe in un bosco sussurrante, con una principessa che apre gli occhi a fatica dopo il lungo sonno. Che io son principe inside, mi vien da solo tutto questo portento. Sicché passo di lì e Zac! dò la sveglia alla principessa. Ora. E' logico, si capisce, va da sé che dopo un sonnellino di anni e anni la principessa ha da rimettersi in piedi, guardarsi intorno, far ripartire un po' il metabolismo, riconquistare la sua naturale regolarità intestinale e un certo tono muscolare. Tutto nella norma. Roba da principe standard. Siccome però io ho da essere sempre speciale certamente avrò svegliato una principessa speciale, perché una che riapre gli occhi e ti dice Sì, ho dormito tanto per via della strega e ho passato gli ultimi cento anni su questo giaciglio, ora che sono viva e sveglia voglio proprio provare a sentire se qui ci si dorme bene davvero. Ecco, roba così fa cascare le palle anche agli scoiattolini del bosco circostante.
In sottofondo, mentre rimonto a cavallo, un coro di echi che va dall'appennino alla Sardegna. Mi guardo addosso, altro che principe, forse sono pastore.

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