Io ultimamente – ma il perché non lo so – ho perso tutta
la mia allegria, e abbandonato ogni scherzo fisico. E
invero la mia disposizione è così cupa che questa bella
architettura, la terra, mi sembra uno sterile promontorio.
Questo stupendo baldacchino, l’aria – guardate –, questo
bel firmamento sospeso in alto, questo soffitto maestoso
trapunto di fiamme d’oro – ebbene, non mi sembrano che
una sporca e pestilenziale congrega di vapori. Che
capolavoro è l’uomo, com’è nobile nella ragione, com’è
infinito nelle sue facoltà, com’è preciso e ammirevole
nella forma e nel movimento, com’è simile a un dio
nell’intendimento: la bellezza del mondo, il paragone
degli esseri animati. Eppure che cos’è per me questa
quintessenza di polvere? L’uomo non mi piace – e nemmeno la donna….
Shakespeare a colazione (Withnail and I), 1987
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