venerdì 3 aprile 2009

Poltrona.


Ho tre chili di gesso, la buona volontà di esser qui anche stasera nonostante la stanchezza dell'averci fatto buio ieri e dovermi alzare alle sei domattina, ho trovato l'aga da tappezzieri e un filo grosso, le maschere dovrebbero essere pronte, la colla è rinvenuta a puntino ma ho scordato le siringhe, devo rattoppare la cornice rame e nessuno mi pulisce le finestre, a me. Il cielo è pesante anche stasera, le foglioline verde tenero spiccano sulla terra inzuppata e smossa. Il ceramista guardando le zolle ha sospirato "I miei animalucci, piangevo come un figliolo e veniva un acqua, chi lo sa che fine hanno fatto in tutto questo casino.". Povero Carlo, glieli hanno remiscelati. Ho freddo per la stanchezza, avrei dovuto attrezzare una poltrona letto per fare un sonnellino rigenerante. Era nei piani. Ma ora non è momento di stendermi, deve rialzarsi Gregorio.

4 commenti:

  1. Sei mitica e poetica!
    E digli a Gregorio che se s'è alzato Lazzaro può alzarsi anche lui... se ci crede!
    Ma non ci ha mai creduto e quindi ti tocca lavorare, altro che miracoli!

    :-)

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  2. e io che mi sono preoccupata alle prime righe.. credevo ti fossi messa il gesso!

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  3. @ Deb: No mi sono messa che ho trovato un validissimo aiuto nel restauro dei piedi papali.

    @ verduraio: io lo alzo, speriamo però che non cammini o mi tocca rivedere le mie posizioni ;-)

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  4. Se cammina vale il triplo!!!!!!!!

    :-))))

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