domenica 1 febbraio 2009

Storie che non so scrivere.

Vorrei riuscire a scrivere di una donna che ha sempre reagito alla vita con depressione costante, schiacciata da un'impossibilità a realizzarsi a fare rapporti ad essere altro. La donna non è mai stata altro che incertezza e dubbio e non ha idea di come fare ad esser diversa. Ma ha trovato un rifiuto a quel vuoto. Non sa come, sa solo che non vuole più essere noluntas e che rifiuta quella nonvoglia che la affossa. Ha trovato per breve tempo la possibilità di esser altro e forse non sa separarsi da un uomo proprio perché ripone in quell'uomo tutto il poter essere altro, negandosi ancora una bellezza propria. Ma lei sa anche che quella bellezza è stata spenta proprio dalla nonvoglia dell'uomo. E allora incerta la donna si confonde e ha fretta e rifiuta anche l'uomo e si scontra con il desiderio di creare ancora qualcosa con lui. Ha anche una piccola idea che le fa paura, perchè richiede anche il coraggio di trovarsi di fronte a una realizzazione, lei che da sempre le rifugge. Pensa che anche in quel rapporto forse sta una nuova donna, sta il trovare il coraggio di affrontare e accettare la propria bellezza, separandosi dal conservare, cercando e trovando un nuovo. Un nuovo che non è semplice atto di un uomo che la plasma, ma è un nuovo che con un uomo sboccia e che dall'uomo la fa separare quando è il momento. La donna ha molte paure, come sempre e si chiede se tutto quello che le hanno regalato e che le ha dato parole come nascita, svezzamento, separazione, fantasia lei davvero le abbia dentro e tutta quella ricchezza non sia soltanto chincaglieria che lei si metterà al collo come l'amuleto di Atreiu nella Storia Infinita. Perché la donna si sente malata di un qualcosa che le fa cercare sempre la depressione e il negativo, in fondo, e il cambiare direzione alla ricerca richiede tempo e pazienza. Deve capire perché cerca quello e non altro e deve fare pulito di quel cercare il buio. Non servirebbe a nulla imporsi semplicemente di cercare altro, resterebbe un fondo marcio su cui poggerebbero mura instabili, pronte a crollare alla scossa giusta.

Questa è la strada della donna. E quindi avanti, a caso, ma non del tutto.

1 commento:

  1. Non è una malattia così rara.
    Ma quelle donna sembra così bella, ma così bella
    che andando avanti, a caso, non può altro che riscoprirsi sempre più bella
    e allietare gli altri della sua bellezza dirompente, che affascina, travolge e lascia piacevolmente stordyti..

    RispondiElimina