venerdì 30 gennaio 2009

Panzerotti

Ore 18:30: è arrivata Gaione, scendo, ma quasi quasi vedrai che tra un po' risalgo, non ho mica voglia di andare a prendere l'aperitivo.
Ora ti porto io a te e te raccontami. Si va a San Salvi, si va vicino, il Bella Blu fa cacare, si va alla Lidl e si prende due lattine come i rumeni, te raccontami, si va di qua, giriamo di qui, si va in piazza dalmazia, troppo lontano, te raccontami, un sms, si va per qui qualcosa si trova, auricolare, guarda laggiù si va e ci sono due posti, mettiamoci qui, fate l'aperitivo? No, si prende qualcosa, ma lui è truccato o è il figlio di Kabir Bedhi? Tu dimmi un po', che cavolo è successo? Mi devo preoccupare? Aspetta, telefono, ecco, aspetta un attimo, ritorna in lacrime è discussione, è frustrazione è accanimento non se ne esce, invece sì, ma te raccontami, si va verso casa, fermiamoci un po', sms, telefonate, dislocazioni possibili, vettori in corsa per altri posti, e poi è successo e poi è stato, e poi si è smosso e tutto è rotolato, sms sms sms telefonate, andiamo a prendere un gelato che devo fare pipì, ma scusa sali, ma no mi hanno insegnato che dopo le dieci non si sale in casa delle persone, allora gelato, due buontalenti una stronza che ci sfratta dal parcheggio, si torna sotto casa, è proprio tardi, andiamo a letto, ma sai che avevo lasciato il cellulare a casa? E' così strano per me star senza, e poi chi lo sa, appena lo ritrovo tanto lo so, mi chiederò se qualcuno mi ha cercato. E forse sì, ma magari no.
Una chiamata persa, 28 sms. Tutti identici. "Niente picnic. Porta i panzerotti di spasso" Non era nemmeno un sms per me.

1 commento:

  1. davvero 28??????????
    ecco perché...
    ti giuro che sto soffocando dalle risate

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