martedì 27 gennaio 2009

A caso.

La poesia della Malanima l'ho trovata in questo weekend da turista. Investita dalla presenza di due tizi vispi col cappello floscio e pieni di energie mi son trovata a vagare per Firenze divisa tra un senso di perdita profonda e la consapevolezza del calore, del tutto possibile, di una necessità nuova. Ho incontrato gente, ho fatto cose, parecchie cose quante da tempo non ne facevo. E seduta in pizzo a una sedia di plastica della Cité, conscia del mio disagio interiore dentro a quel posto vivo, pieno di ragazzi che spulciano intorno e parlano e comunicano, ho sfogliato il libro "Le mie madri" e mi son copiata la poesia di Nada. Dove c'era tutto il mio essere, lì, su quella sedia. A caso ha un retrogusto negativo, sembra definire una cialtroneria, invece in quel momento per me era il senso di quel tutto nuovo, di fronte al quale uno può solo andare a caso, senza uno schema. E io che di schemi mi fustigo ho voluto aprire il mio blog nuovo con questa precisa poesia perché vorrei sempre ricordarmi che gli schemi non esistono, non si può mai mettere ordine in niente, non si tiene nulla sotto controllo, nemmeno se rifai tutto identico a quando le cose avevano un sapore ottimo. Si deve solo andare a caso e tutto andrà al suo posto da solo. E per farmelo ricordare e per farmici credere dovrebbe bastare il fatto che una volta tornata a casa, frastornata dalla giornata insolitamente attiva e densa per me, c'era ancora un posto libero per poter cullare quella ricchezza ulteriore, quel lusso strano. Non c'era più la perdita profonda, nessun vuoto, c'era una presenza forte, che dentro di me ha una radice possente.

E quindi avanti, a caso.

3 commenti:

  1. ah finalmente!
    A caso noto un qualcosa, e più, di bello.

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  2. Le cose fatte a caso sono quelle che danno maggiori soddisfazioni.. non deludono mai proprio perchè vanno a caso.

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  3. dormito una mazza, mi sono alzata con la voglia di studiare. leggo random. analisi lessicale. qui c'è già il viaggio, la sedia e pure l'albero, in forma di radice. ci sono pure le madri. emmammamia!

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