lunedì 12 dicembre 2016

Dicembre.


Come ogni dicembre, l'ombra. Forse sono soltanto le giornate troppo corte. O il non avere ancora una nuova vita, soltanto uno spazio tempo malgestito. E qualche volta temuto, subito, disertato. Sgomberare il tavolo, afferrare una scatola e affibbiargli un'etichetta: natale. E buttarci dentro nastri, etichette, fogli. Pensare "ci andranno dentro anche le decorazioni, poi" e trovare tutto strano. A villa villacolle le lucine erano tutto l'anno. Anche nella casina di legno: arrivavamo al buio dei giorni corti dell'inverno e c'era una virgola in fondo alla valle di lucine sghembe. Accese per me. Qui no. Mancano ancora, ma non perchè son rimaste da un'altra parte. Qui è un'altra storia, mi sa. E forse ancora mi mancano quel senso di gioco, la leggerezza, lo spirito del circo: ho una lampada di sale che a tratti si scioglie, lampade sparse con o senza cappelli e ancora manca l'abatjour in cima al letto.
Deve esser per quello che c'è tanta ombra.


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