venerdì 31 maggio 2013

Invisibile.


Apro internet e c'è un nuovo doodle. Cerco, è per Julius Richard Petri e, leggo, scopre l'invisibile. Per qualcuno l'invisibile sono i batteri, dunque. Soliti noiosi organicisti. Per me l'invisibile è più altro. Ne ragionavo giorni fa. Si parlava di puffi e si è virato sulla propensione all'invisibile e alla sfumatura. Che i puffi, di invisibile, ne sanno a bestia. Che se parlando non hai che un verbo e un aggettivo per dire quella qualsiasi cosa tu stia facendo, ci vogliono davvero delle belle antenne per capirsi. E allora chi li odiava, chi era già intrippato da queste sfumature. Che sono poi quelle stesse robe che di fronte a due persone che sembra parlino della stessa cosa ti svelano immediatamente che uno è un borioso coglione e l'altro un visionario. 

2 commenti:

  1. Oppure i puffi sono dei perfetti idioti, e pure daltonici, e di sfumature non ne capiscono proprio un tubo, ché per loro è tutta la stessa cosa, tutto un puffare e un puffoso, a prescindere da cosa questo voglia dire, e non si peritano neanche di porsi il problema... dipende da come la intendi.

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    1. ahahahaahahahhahha praticamente son delle piastrelle! Degli azulejos!!!!

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