venerdì 25 novembre 2011

Immagini.






Una casa bellissima, colma di verde, di oggetti, parole e luce mi regala vitalità. Mi muovo e smuovo, rassetto, organizzo. Abbracci vigorosi e goffi di giubbotti, il capannello in mezzo al mercatino delle pulci che rappezza una canzone antica. Chi si ricorda un serpente, chi il temporale, chi l'amante. Donna Lombarda, suggerisco, e tutti mi dicono Canta, canta! e ne esce una tabula rasa. Di questi tempi se ne esce facile e faccio cantare youtube. Avessi cantato, peró, sarebbe stato un bel nuovo. In questo autunno di sole il colore del cielo è spruzzato dal giallo, sorrisi, realizzazioni da dieci e lode, il gioioso arancione pieno dei diosperi sui rami nudi. Brillano i disegni sul muro, una panchina al sole, pranzi di lusso arrangiati. Condisco queste giornate con l'odore del mallo che la sciamana Ginu mi ha donato. Via via che pesto nel mortaio ne metto altro ad asciugare, con pazienza e sogno di estrarne un colore ambrato. Nel frattempo capita una cena e i padroni di casa e gli ospiti regalano spensieratezza, cartoline da Ibiza e postadolescenza dirompente. Ma anche odore dell'India e torno indietro, indietro, indietro veloce. Per un momento ho addosso i cenci di quel tempo, la cresta, quei pochi chili di ciccia sugli ossi, in corpo quell'aria diversa, calda, odorosa. Prendo il libro che il pellegrino mi ha prestato, mi immergo nel mondo delle ragazze della giungla, assaporo le parole che l'autrice e il suo traduttore hanno miscelato, ingredienti genuini. Non è scontato esser delle belle donne.

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